REDAZIONE LA SPEZIA

Novantunenne truffata per 15mila euro: in manette una coppia

La squadra mobile spezzina ha colto uno dei due malviventi sul fatto con 4 etti d'oro in tasca

La squadra mobile è intervenuta per sventare una truffa

La Spezia, 11 ottobre 2023 - Anziana raggirata all’interno dell’abitazione: arrestata dalla polizia una coppia di truffatori. È stata un’operazione lampo quella condotta dalla squadra mobile della Questura spezzina che ha tratto in arresto, in flagranza di reato, un uomo ed una donna responsabili, insieme ad un altro soggetto ancora da identificare, del reato di truffa aggravata ai danni di una donna anziana.

Occorre premettere che, nell’ultimo periodo, si è registrato un incremento delle truffe telefoniche in danno di persone anziane, solitamente consumate ingenerando nelle vittime il timore di un pericolo immaginario ovvero l’erroneo convincimento di assecondare le richieste di un familiare. Il denominatore comune è che l’interlocutore, dopo aver vinto la diffidenza delle vittime, le induce a farsi consegnare del denaro.

Nell’ottica di prevenire questi insidiosi reati è stata effettuata, sia dalle forze dell’ordine che da enti ed associazioni, una mirata campagna di informazione, illustrando le più diffuse tecniche utilizzate per consumare questo tipo di truffe, fornendo anche consigli per evitarle e raccomandando, in ogni caso sospetto, di contattare sempre il numero di emergenza 112. La strategia si è rivelata ancora una volta fruttuosa, visto che nel primo pomeriggio di ieri, sono arrivate al centralino della questura diverse chiamate da parte di persone che segnalavano molteplici tentativi di truffe telefoniche in atto.

È stato così rafforzato il consueto piano per la prevenzione e repressione dei reati, impiegando tutte le pattuglie disponibili della squadra mobile nel controllo del territorio, nell’intento di individuare gli autori di questi tentativi di truffa, evidentemente presenti in città.

Gli agenti della mobile, proprio nel pattugliare il centro cittadino, hanno individuato un’autovettura a noleggio, condotta da una donna e con a bordo un giovane munito di cappellino con visiera che nascondeva parzialmente il volto che, per il loro atteggiamento, destavano sospetti.

In particolare le attenzioni degli investigatori si sono concentrate sull’uomo che, una volta sceso dall’autovettura, ha attraversato diversi isolati a piedi, dando l’impressione di non sapere dove andare. L'uomo, al telefono, sembrava seguire le indicazioni della persona con la quale stava conversando, verosimilmente alla ricerca di un numero civico o di qualche altra indicazione.

Raggiunta una palazzina di una via del centro – sempre discretamente pedinato dagli uomini e dalle donne della squadra mobile – è stato visto mentre suonava ad un citofono ed entrare all’interno di un palazzo. A quel punto è stato organizzato un servizio di appostamento e, dopo pochi minuti, non appena l’uomo è uscito dal palazzo, è stato fermato ed identificato per un ventottenne di origine campana, già gravato da precedenti di polizia, che non era in grado di fornire una adeguata giustificazione circa la sua presenza nel luogo.

L'uomo, inoltre, presentava un rigonfiamento della tasca e, dopo un'immediata perquisizione, è stato trovato in possesso di oltre quattro etti di oro che, con uno stratagemma, si era immediatamente prima fatto consegnare dalla vittima: una novantunenne raggirata al telefono da una persona spacciata per il nipote, così indotta a consegnare tutti i suoi averi al giovane, accorgendosi troppo tardi che non fosse il proprio familiare.

La donna alla guida dell’autovettura, una quarantacinquenne campana già gravata da precedenti di polizia specifici, che si era allontanata a debita distanza durante la consumazione della truffa, è stata rintracciata poco dopo mentre stava per imboccare il raccordo autostradale per fuggire, dopo aver aspettato il complice in un luogo precedentemente convenuto ed aver intuito che potesse essere stato fermato dalla polizia. A bordo dell’auto, dopo la perquisizione, sono stati rinvenuti i documenti dell’uomo, ad ulteriore conferma del fatto che i due fossero insieme prima della consumazione della truffa e che la donna lo stesse aspettando.

All’anziana vittima sono stati subito restituiti tutti i preziosi che, al di là del valore intrinseco, stimato sull’ordine dei 15mila euro, avevano un incommensurabile valore affettivo. Vista la flagranza del reato la coppia è stata arrestata e, assolte le formalità di rito, l’uomo associato alla casa circondariale di Villa Andreino mentre la donna a quella di Genova Pontedecimo, a disposizione della locale autorità giudiziaria.

La posizione degli arrestati – ai quali viene contestato il reato di truffa aggravata in concorso – è ora al vaglio del sostituto procuratore della Repubblica Alessandra Conforti e poi del gip del Tribunale della Spezia, per una puntuale analisi delle condotte e responsabilità di ciascun indagato.

Marco Magi