REDAZIONE LA SPEZIA

Nuova vita per L’attesa di Bellani Ritrovata in municipio a Pignone durante la mostra di Imberciadori

Raffigura alcune anime che attraversano lo Stige e partecipò al secondo Premio Golfo della Spezia. Sarà restaurata gratuitamente nel laboratorio ’Tabula Picta’ di Sarzana dalla titolare Francesca Gatti.

Nuova vita per L’attesa di Bellani Ritrovata in municipio a Pignone durante la mostra di Imberciadori

Riscoprire un pittore, la sua arte e... un suo quadro. La mostra ‘Enrico Imberciadori – Omaggio a Gino Bellani’ organizzata dall’associazione culturale Startè, con il patrocinio del Comune di Pignone, e visitabile nelle locali scuole elementari fino a oggi, ha permesso di ritrovare nelle sale del municipio un’importante opera realizzata da Gino Bellani dal titolo ‘L’attesa’. Il maestro ebbe modo, con essa, di partecipare alla seconda edizione del premio nazionale di pittura Premio Golfo della Spezia nel 1949, così come riportato dall’etichetta nel retro dell’opera, che misura 90 centimetri di altezza per 80 di base, è datata 1948 e rappresenta alcune anime in attesa di attraversare il fiume Stige.

"Il quadro – precisa Paolo Asti, presidente di Startè e curatore della mostra – fa riferimento al periodo in cui il maestro Bellani aderiva al ‘Gruppo dei Sette’, di cui facevano parte Gian Carrozzi, Frunzo, Giovannoni, Carro, Porzano e Guaschino. Di particolare interesse per documentare il percorso dell’artista, anche attraverso la possibilità di ammirarne l’esecuzione. Per questo ci siamo attivati per compierne il restauro, che eseguirà gratuitamente Francesca Gatti, titolare del laboratorio ‘Tabula Picta restauro e conservazione dipinti e sculture lignee’ di Sarzana". Il bozzetto dell’opera, tra l’altro, è stato esposto durante la mostra ‘Gino Bellani maestro del colore’ nell’inverno scorso nella sede di Startè. Non sapeva che questo importante lavoro fosse in possesso del Comune di Pignone, nemmeno la figlia dell’artista, Raffaella Bellani. "È bello sapere che il quadro fu acquistato dal dottor Vittorio Argentieri, noto farmacista spezzino, che si innamorò dell’opera esposta a Lerici – dichiara –. Successivamente, gli eredi, nel 2016, ne fecero dono all’amministrazione pignonese. Non possiamo che ringraziare Francesca Gatti per la sua cortese disponibilità".

E a questi elogi si unisce anche il sindaco Ivano Barcellone: "Grazie a Paolo Asti per aver individuato un’opera di tale importanza tra quelle in possesso della nostra comunità e ovviamente a chi la restaurerà, dimostrando grande sensibilità". Nel borgo medievale sono esposte alcune opere dell’artista spezzino Enrico Imberciadori, classe ‘37, e tre opere di Gino Bellani, quale omaggio al lavoro dell’artista in occasione del ventennale della sua scomparsa (e in questa occasione è stata riscoperta una sua opera che verrà restaurata da Francesca Gatti). A compendio della mostra, aperta ancora soltanto oggi dalle 16 alle 22, un piccolo catalogo che raccoglie venti opere che Imberciadori ha dedicato a Pignone.

Marco Magi