REDAZIONE LA SPEZIA

Nuova vita per Schiffini Lo storico marchio rilevato da Scic Italia si insedierà a Parma

Già firmato il rogito dopo l’asta organizzata dal curatore fallimentare. Dal brand specializzato nella produzione di arredi per cucina

Nuova vita per Schiffini  Lo storico marchio  rilevato da Scic Italia  si insedierà a Parma

Nuova vita per Schiffini Lo storico marchio rilevato da Scic Italia si insedierà a Parma

La Schiffini svalica il passo della Cisa e finisce a Parma. Lo storico marchio di cucine che da Ceparana aveva conquistato il mondo prima che la crisi portasse a un doloroso fallimento, è stato rilevato da poche settimane dal gruppo Scic Italia, storico brand specializzato nella progettazione e nella produzione di cucine componibili moderne e arredamento casa di lusso. La firma del rogito è avvenuta lo scorso 12 aprile, al termine dell’asta organizzata dal curatore fallimentare per conto del Tribunale della Spezia.

Una data che segna di fatto una svolta per lo storico marchio, ormai vicino al traguardo del centenario: la storica azienda fondata nel 1925, dallo stabilimento di via Genova a Ceparana seppe conquistare i mercati mondiali con progettazioni e produzioni di qualità, grazie al contributo di designer di fama mondiale come Vico Magistretti. Un lieto fine che arriva dopo le vicende tortuose degli ultimi anni: nel 2020 la Toncelli, azienda di settore situata a Peccioli, ottenne dal tribunale l’affitto del ramo aziendale, in vista di una possibile acquisizione definitiva. Tuttavia, complice la crisi, i piani non andarono a buon fine, con l’azienda toscana che dopo aver partecipato con successo all’asta lanciata alla fine del 2021 per l’acquisizione definitiva del marchio, non riuscì a perfezionarne l’acquisto: il mancato versamento della tranche a saldo nei termini previsti di fatto ha mandato a monte l’intero affare, costringendo tribunale e curatela a ripartire da zero. La svolta è arrivata alla fine dello scorso anno, con il nuovo bando che ha intercettato l’interesse del gruppo Scic. Il colosso parmense nelle scorse settimane ha perfezionato l’acquisto del marchio attraverso una delle società del gruppo, con l’obiettivo di centrare la sfida del rilancio dello storico brand ceparanese. Solo due i lavoratori interessati dall’acquisizione del marchio: erano quattordici, tre anni fa, i lavoratori spezzini che avevano scelto di sposare il piano dell’azienda toscana, ma il numero si è progressivamente ridotto a seguito di licenziamenti e pensionamenti.

La definizione della vicenda soddisfa in parte i sindacati, che in questi anni hanno lavorato quotidianamente non solo per tutelare i dipendenti, ma anche per cercare investitori che potessero tenere sul territorio lo storico marchio. "Da una parte c’è soddisfazione per la positiva conclusione della vicenda – spiega il segretario di Fillea Cgil, Gianni Carassale – dall’altra resta un po’ il rammarico per non essere riusciti a mantenere sul nostro territorio un marchio storico, che ha fatto la storia della cucina italiana. Abbiamo tentato diverse volte la ricerca di investitori che potessero dare un futuro all’azienda qui alla Spezia. Siamo comunque riusciti a tutelare i lavoratori in questi anni difficili".

Matteo Marcello