REDAZIONE LA SPEZIA

Nuovi impianti in Liguria. Aumenta la superficie

Sono costanti i numeri della camera di Commercio sui produttori e coltivatori

Una vendemmia (foto d’archivio)

Una vendemmia (foto d’archivio)

I coltivatori di uva in Provincia registrati alla Camera di commercio della Spezia al mese di settembre sono 169, ovvero 16 in più rispetto a cinque anni fa. Un numero che è è andato sempre in crescita ed ha toccato proprio nel 2024 la cifra più elevata in assoluto. Le unità attive devono distinguersi tra i coltivatori di uva e i produttori di vino. In quest’ultima fascia il numero di iscritti, fornito dall’ufficio economico della Camera di commercio Riviere di Liguria su dati Infocamere, è praticamente costante e si assesta sulle 15 unità. Il numero massimo, 18, è stato raggiunto nel 2022. Gli enti, in particolare Regione Liguria, continua a sostenere le aziende vitivinicole in particolare per gli investimenti in cantina. Il finanziamento erogato nel 2024 era relativo all’acquisto di impianti fissi, macchinari e attrezzature mobili nuove per la vinificazione, la conservazione e lo stoccaggio dei vini. Sono beneficiari dei contribuyi le imprese che trasformano l’uva in vino, compresi i singoli viticoltori, così come le cooperative e le imprese agro-industriali. Il bando del 2024 prevedeva 100 mila euro di spesa pubblica, con un contributo del 40%, quindi gli investimenti sostenuti dall’intervento pubblico possono arrivare a 250mila euro. Sempre nel corso dell’anno che sta per concludersi regione Liguria ha approvato lo spostamento della quota minima da 10 a 30 ettari per le autorizzazioni all’impianto di nuovi vigneti in Italia, che raddoppierebbe sostanzialmente la superficie sino ad oggi riservata alla Liguria . La commissione delle politiche agricole ha approvato all’unanimità e condiviso i contenuti della richiesta di innalzamento della soglia minima di reimpianti, passando la nota al Ministro competente, il quale ha espresso rscontro positivo. Un passo avanti importante che, se recepito, consentirebbe alla Liguria e alla Valle d’Aosta di invertire il trend conservativo tenuto sino ad oggi, dando un segnale positivo alle realtà dinamiche e professionali in ambito vitivinicolo. Accomunano in particolare le due Regioni, infatti, le caratteristiche della viticoltura eroica, la forte componente paesaggistica e la fragilità idrogeologica dei territori, ben contrastata dai nostri viticoltori tramite terrazzamenti e presidio continuo dell’ambiente.