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Nuovo ospedale, i dubbi di Centi: "Bene l’istituzione del commissario. Serve un piano per il Sant’Andrea"

L’ex consigliere regionale plaude all’iniziativa della Regione ma chiede un osservatorio permanente "Necessario un controllo attivo sull’avanzamento dei lavori. La nuova opera non pesi sulle casse di Asl5".

Nei giorni scorsi l’area di cantiere è stata ripulita dalla vegetazione e sistemata per la ripartenza dei lavori del nuovo ospedale

Nei giorni scorsi l’area di cantiere è stata ripulita dalla vegetazione e sistemata per la ripartenza dei lavori del nuovo ospedale

LA SPEZIA

Ben venga l’istituzione di un commissario per la costruzione del nuovo ospedale, a patto che venga affiancato da un osservatorio permanente per favorire partecipazione e trasparenza su un’opera attesa da decenni. Roberto Centi, ex consigliere regionale oggi capogruppo in consiglio comunale per LeAli a Spezia-Alleanza Verdi e Sinistra, interviene sulla recente svolta che ha portato al riavvio dei lavori del nuovo nosocomio.

Il Felettino riparte dopo anni di impasse e abbandono. Sarà la volta buona?

"Il nuovo ospedale è un’opera attesa da anni e di fondamentale importanza per il nostro territorio. L’apertura del cantiere rappresenta un passo avanti positivo e necessario per la comunità spezzina, ma ora l’opera deve procedere senza ritardi ulteriori. È essenziale monitorare l’avanzamento dei lavori per garantire che i tempi e il progetto iniziale vengano rispettati, evitando modifiche che possano compromettere la qualità e l’efficacia dell’infrastruttura".

Proprio per seguire da vicino la realizzazione dell’opera è stato nominato un commissario. Che ne pensa?

"Abbiamo apprezzato che la Regione abbia istituito una delega ad hoc, in discontinuità con il passato. Siamo favorevoli alla figura del commissario come elemento utile per accelerare i lavori. Tuttavia, anche considerando che il sindaco e l’amministrazione in carica nulla hanno fatto per sbloccare i lavori del nuovo ospedale, chiediamo alla Regione di istituire un osservatorio trasparente e partecipativo composto da rappresentanti politici, tecnici, sindacali e associazioni del territorio, che garantisca un controllo democratico sull’avanzamento dei lavori e assicuri trasparenza in ogni fase".

Nel frattempo la sanità spezzina arranca e il Sant’Andrea necessità di magigori attenzioni. Che fare?

"Ci sono criticità aperte sulla sostenibilità finanziaria del nuovo ospedale, che non deve gravare sulle già compromesse casse dell’Asl5, ed è indispensabile assicurare che il nuovo ospedale sia dotato di macchinari e strumentazione all’avanguardia, e di adeguato incremento di personale sanitario per garantire un servizio di qualità ai cittadini.

Inoltre c’è da attivare un ’Piano tampone’ di interventi sul Sant’Andrea per gestire al meglio la fase di transizione al nuovo Ospedale".

Una situazione delicata...

"Tutta la città deve considerare il nuovo ospedale una priorità assoluta. Servono impegno e assunzione di responsabilità collettivi da parte di cittadini, istituzioni, associazioni e realtà locali per garantire la realizzazione di un’opera che segnerà il futuro della sanità. Il nuovo ospedale del Felettino deve diventare il simbolo di una rinascita per la sanità locale, rappresentando un’opportunità concreta per garantire il diritto fondamentale alla salute per tutti i cittadini".

mat.mar.