Una mazzata da poco meno di 150mila euro. È quanto il Comune di Brugnato si vede costretto a pagare a seguito della sentenza emessa nei mesi scorsi dal Tribunale delle Acque pubbliche della Corte d’Appello di Torino, chiamato a pronunciarsi sull’affondo giudiziario presentato da un’azienda del territorio. La vicenda è stata ripercorsa in occasione della riunione dell’ultimo consiglio comunale, che ha approvato il riconoscimento del debito fuori bilancio e individuato le coperture finanziarie dedicate a far fronte alla spesa imprevista. La vicenda affonda le sue radici all’inizio degli anni Duemila, quando l’amministrazione comunale decise di occupare alcuni terreni a ridosso del fiume per realizzarvi il nuovo depuratore e una scogliera a protezione dell’area. Terreni di proprietà dell’azienda brugnatese, che sin da subito aveva contestato l’azione comunale. La battaglia giudiziaria, iniziata nel 2016, ha visto di recente la sua conclusione, con il Comune di Brugnato condannato dal Tribunale delle Acque pubbliche a risarcire l’azienda per l’occupazione illegittima di quei terreni, oltre alle spese legali.
Nel dettaglio, l’ente dovrà pagare all’azienda 110.310,83 euro (86mila euro più rivalutazione e interessi; ndr) e dovrà saldare anche poco meno di 20mila euro di spese legali a favore dell’azienda, 7.935 euro di spese legali a favore dell’Agenzia del Demanio e del ministero dell’Economia e delle Finanze, e anche 9.430,95 euro di analoghe spese a favore della Regione Liguria. Un totale di 147.374,90 euro che il Comune coprirà economicamente con una parte del risultato di amministrazione del 2022 già accantonata, e con una quota del fondo rischi e contenziosi istituito a bilancio.
mat.mar.