La Spezia è la provincia ligure con il minor numero di interrogatori, 3.221, e con il rapporto interrogatoriabitanti più basso: 1 su 67 abitanti. Si tratta di un rapporto comunque sufficiente per posizionarla al 17° posto tra le province italiane, perché la Liguria è tra le regioni dove si svolgono più interrogatori nel rapporto con gli abitanti. Con la riforma Cartabia, la fonoregistrazione e la videoregistrazione rientrano tra le obbligatorie forme di raccolta degli atti processuali. Con un rapporto interrogatoriabitanti pari a 1 su 56, la Liguria si è posizionata terza nella classifica delle regioni italiane sulla “densità” di interrogatori dopo la Calabria e la Basilicata. A livello provinciale, si segnala che Genova, per quanto sia la provincia ligure con il maggior numero di interrogatori (14.803, dodicesima nella classifica nazionale), è solo seconda nella classifica sulla “densità” (155 abitanti): la supera Imperia con 1 interrogatorio ogni 48 abitanti. Savona è la seconda provincia ligure per numero di interrogatori (4.395) e la terza per “densità” di escussioni (161 abitanti).
In italia si svolgono in media 2.300 interrogatori al giorno e secondo un’analisi condotta su dati Istat da Cedat 85 ogni anno nel nostro Paese si svolgono oltre 830 mila interrogatori tra indagati, fermati e detenuti. Il 30 giugno, con l’entrata in vigore della Riforma Cartabia, è scattato l’obbligo di registrare in audio o audiovideo le “escussioni”. Tra le province, svettano nell’ordine: Vibo Valentia, Isernia, Imperia e Crotone. Dal punto di vista dei numeri assoluti la Regione nella quale si tengono più interrogatori è la Lombardia, quasi 130 mila (129.756), seguita dalla Sicilia (79.850), che supera di poco la Campania (79.624).
"La fonoregistrazione e la videoregistrazione sono tra le ordinarie e obbligatorie forme di raccolta degli atti processuali – spiefa Gianfranco Mazzoccoli, presidente e fondatore di Cedat 85 - tra cui l’interrogatorio. Si capisce, perciò, come questi momenti delicati dell’azione giudiziaria debbano essere svolti nella massima sicurezza e, se possibile, non servendosi dell’infrastruttura Cloud, per sua stessa natura violabile. Da anni lavoriamo, con un nostro brevetto, sulla trascrizione in tempo reale del parlato, siamo riusciti a ingegnerizzare questa tecnologia in un dispositivo “all in one” che si chiama Cabolo e prescinde dalla connessione Internet".
Massimo Benedetti