Oltre l’universo Lgbtqia+. Il Pride porta a spasso la fiera rivendicazione di ogni possibile diversità

Neanche il maltempo ha fermato la voglia della città di affermare la propria vocazione inclusiva. La Rete Raot: "Auspichiamo che il Comune si apra al dialogo con noi e le altre associazioni".

Oltre l’universo Lgbtqia+. Il Pride porta a spasso la fiera rivendicazione di ogni possibile diversità

Oltre l’universo Lgbtqia+. Il Pride porta a spasso la fiera rivendicazione di ogni possibile diversità

L’obiettivo è quello di promuovere una cultura ampia, il rispetto delle differenze e delle diversità. Tutte. Perché lo Spezia Pride non è solo inclusione, ma rispetto e rappresentazione di ogni soggettività marginalizzata, dunque non ha solo riunito la comunità Lgbtqia+. Tutto è andato per il meglio, ieri pomeriggio, anche se con qualche presenza in meno rispetto alle edizioni scorse. Ma il meteo incerto non ha certo agevolato gli indecisi. "Sono ancora troppi i diritti che mancano alle persone, troppe le discriminazioni vissute quotidianamente, rispetto all’identità di genere o per l’orientamento sessuale, troppi gli stereotipi, che accompagnano le persone delle comunità", così affermano gli organizzatori di Raot - Rete Anti Omofobia e transfobia, (in collaborazione con Amnesty International, Arci, Cgil e Spezia per la Palestina), che nel primo carro hanno scritto apertamente come si trattasse di una manifestazione politica. "Quello che si chiede con i Pride sono norme che non discriminino le persone in base all’identità di genere e all’orientamento sessuale – dichiara Luca Comiti, segretario generale della Cgil, nel suo intervento in piazza Brin prima della partenza della parata – . A chi domanda se sia ancora necessario il Pride, rispondiamo che oggi lo è più che mai". Finita la parata, il tempo di rifocillarsi, la festa è proseguita al Villaggio del Pride al Pin cantando e ballando con Ariele Frizzante, poi, spazio alle tre regine dell’arte drag italiana: Lina Galore, Elecktra Bionic e La Diamond, per poi danzare fino a notte fonda con Sharon Ops e lo show di Nemesi. E sulla decisione del Comune di non fare passare lo Spezia Pride nel tratto di via Chiodo fino a piazza Verdi, costringendo il ‘torpedone’ di persone a girare in via Diaz (pur tornando a concedere il passaggio in via Gramsci, dopo un iniziale dietrofront), concludono da Raot: "Auspichiamo che l’amministrazione decida di dialogare con noi e con le associazioni che ci accompagnano, per le future occasioni".

Marco Magi