FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Omicidio Daveti, colpo di scena. In carcere uno degli arrestati

Lo ha stabilito il Tribunale del riesame di Bologna che ha accolto il ricorso della procura di Reggio Emilia. Cristian Chesi è indagato insieme al padre per la morte dell’artista spezzino da anni residente a Villa Minozzo .

L’artista spezzino Stefano Daveti da diversi anni aveva deciso di ritirarsi in collina ristrutturando un casolare a Marsiona di Villa Minozzo

L’artista spezzino Stefano Daveti da diversi anni aveva deciso di ritirarsi in collina ristrutturando un casolare a Marsiona di Villa Minozzo

"Cristian Chesi deve andare in carcere". Così ha deciso il Tribunale del Riesame di Bologna nei confronti del 49enne accusato di aver ucciso insieme al padre Emore, 67 anni, il vicino di casa Stefano Daveti durante un’aggressione a sprangate che sarebbe scaturita da una lite per futili motivi. Lo spezzino Daveti, artista e ex professore molto noto in città, da tempo abitava a Morsiano di Villa Minozzo. Lo scorso 21 giugno venne trovato agonizzante nella sua camera da letto dal personale del 118 e trasportato in condizioni disperate all’ospedale Maggiore di Parma dove si è spento dopo tre giorni di agonia. Pochi giorni dopo padre e figlio vennero indagati per omicidio volontario aggravato. La Procura di Reggio il 12 gennaio ha chiesto la detenzione in carcere per entrambi i Chesi (difesi dall’avvocato Domenico Noris Bucchi), ottenendo solamente gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per il figlio. Non soddisfatta, la Procura ha presentato ricorso in appello domandando un inasprimento della misura cautelare per entrambi. Il giudice di Bologna ieri ha accolto parzialmente la richiesta per Cristian, rigettando invece quella relativa all’anziano. "Non intendo rilasciare dichiarazioni prima di aver letto le motivazioni delle due ordinanze, che verranno depositate entro il termine di 45 giorni" ha commentato il difensore, sottolineando poi come Emore resti libero proprio come aveva inizialmente disposto il gip di Reggio Emilia e che Cristian rimarrà ai domiciliari fino alla definizione di un probabile ricorso in Cassazione.

È presumibile infatti che, in questo braccio di ferro, sia l’avvocato Bucchi che il pubblico ministero faranno ricorso: il primo per eliminare ogni misura personale nei confronti del Cristian, l’altro per domandare nuovamente la carcerazione di entrambi. Stefano Daveti era stato professore di storia dell’arte in Sardegna, ma le velleità artistiche e il carattere anticonformista lo avevano portato ad un vecchio casolare di Morsiano che poi progressivamente aveva sistemato. I Chesi non abitavano lontano da lui, e nel corso del tempo si sarebbe sviluppato astio. I suoi fratelli, Renzo e Andrea rappresentati dall’avvocato Andrea Lazzoni del foro spezzino, così l’ex moglie hanno sempre ribadito il carattere assolutamente pacifico di Stefano.