MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

La tragedia sul lavoro: il tetto si sgretola e l’operaio precipita da dieci metri, muore a 67 anni

Mehmet Xibraku stava verificando la presenza di infiltrazioni di acqua. Il dramma nella zona artigianale di Lagoscuro, nel comune di Vezzano Ligure

L’ingresso del capannone artigianale nella zona di Lagoscuro dove ha perso la vita il sessantenne lavoratore edile caduto dal tetto (foto Massimo Pasquali)

L’ingresso del capannone artigianale nella zona di Lagoscuro dove ha perso la vita il sessantenne lavoratore edile caduto dal tetto (foto Massimo Pasquali)

Vezzano (La Spezia), 21 febbraio 2025 – Il tetto si è sgretolato sotto i suoi piedi cedendo di colpo e aprendosi come una botola. Il povero Mehmet Xibraku operaio edile classe 1958 di origini albanesi ma da anni residente a Spezia è precipitato dall’altezza di circa dieci metri cadendo all’interno del magazzino di un’officina meccanica. In quel momento vuoto, senza nessun operaio che potesse prontamente soccorrerlo. Così si sono persi minuti preziosi nel reperire il proprietario del capannone che arrivato in tutta fretta ha aperto la porta del dramma. Il corpo dell’uomo era sdraiato proprio sull’ingresso del capannone. L’ennesimo dramma sul lavoro è accaduto ieri mattina nell’area artigianale in località Lagoscuro, tratto compreso nel Comune di Vezzano Ligure.

Il lavoratore di 67 anni era insieme a un collega della ditta edile spezzina. Ironia della sorte non stavano materialmente intervenendo in un lavoro ma avrebbero dovuto ispezionare il tetto per poi presentare il preventivo del costo dell’intervento. Da qualche giorno infatti nel “treno“ di capannoni realizzati negli anni Ottanta, uno di fianco all’altro seppur divisi tra diversi generi di attività, si sono registrati problemi di infiltrazioni. Mehmet Xibrako e il collega sono saliti da una scalate esterna che collega alla copertura per ispezionare gli eventuali punti di criticità. Ma all’improvviso il piano calpestabile si è aperto e il sessantenne è precipitato. Una botta terribile sul pavimento ma non è escluso neppure possa aver colpito con la testa qualche attrezzatura. L’amico ha iniziato a urlare dalla disperazione e le sue grida hanno attirato l’attenzione dei lavoratori delle altre ditte che si sono messi alla ricerca del titolare dell’azienda per poter aprire e consentire di prestare soccorso. Sul posto sono intervenuti il personale medico del 118 e i militi della Pubblica Assistenza di Ceparana oltre ai carabinieri della stazione di Vezzano Ligure, i colleghi del nucleo ispettorato del lavoro e i tecnici della sicurezza sugli ambienti del lavoro dell’Asl5. I tentativi di rianimarlo sono stati purtroppo inutili. Il sostituto procuratore Alessandra Conforti ha dato il via libera alla rimozione del corpo per il trasporto all’obitorio dell’ospedale Sant’Andrea mentre sono proseguiti anche attraverso uno speciale carrello sollevatore i sopralluoghi sul tetto.