Ameglia (La Spezia), 25 giugno 2024 – A 69 anni non aveva ancora perso la passione per il suo lavoro. Lui, che era uomo di mare, marittimo di lungo corso, esperto di barche, da anni aveva trovato la sua dimensione in quel rimessaggio sulla sponda del Magra. Ieri mattina una tragedia assurda lo ha strappato alla vita, mentre era impegnato in operazioni fatte chissà quante centinaia di volte. Si chiama Giovanni Guarascio, ed è il primo morto sul lavoro del 2024 nello Spezzino. Il dramma, poco dopo le 8.30 alla CD Nautica, azienda di rimessaggio e manutenzione delle imbarcazioni da diporto situata in via Litoranea, a Fiumaretta. Un’azienda per la quale il 69enne lavorava regolarmente da lungo tempo, in attesa di raggiungere i requisiti per la meritata pensione. L’uomo si trovava nel piazzale, pronto a prendere parte all’operazione di spostamento di un’imbarcazione. In pochi secondi, la tragedia: la gru che avrebbe dovuto sollevare la barca, si è ribaltata su un lato, con il lungo braccio che ha travolto in pieno l’operaio. Immediati sono scattati i soccorsi, attivati dallo stesso cantiere , che hanno portato sul posto in pochi minuti l’automedica Delta2 del 118 da Sarzana, i volontari della pubblica assistenza humanitas di Romito Magra, i vigili del fuoco e i carabinieri di Ameglia. Le condizioni dell’uomo sono apparse critiche sin da subito, a causa dei traumi. Il 69enne viene rianimato sul posto, poi, data la gravità della situazione, viene allertato anche l’elisoccorso del 118 toscano. A Fiumaretta atterra l’elicottero Pegaso, che in poche decine di minuti ha trasportato l’uomo all’ospedale Cisanello di Pisa.
Proprio durante il volo le condizioni dell’operaio di sono nuovamente aggravate, con i medici del nosocomio pisano che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo. Sul luogo della tragedia, nel frattempo erano arrivati gli ispettori del nucleo Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, che d’accordo con il pm di turno Giacomo Gustavino hanno immediatamente posto sotto sequestro la grande gru, per poi raccogliere le testimonianze di alcune persone, tra cui il gruista, con l’obiettivo di ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Sotto la lente infatti è finito il grosso mezzo: l’obiettivo è stabilire le cause che hanno portato la gru a ribaltarsi e a colpire mortalmente, con il braccio, Giovanni Guarascio. Tra le ipotesi, ancora tutte da verificare, la possibilità di un errore di manovra, o il cedimento di uno degli stabilizzatori della gru. Secondo indiscrezioni, l’area in cui si è verificata la tragedia non sarebbe videosorvegliata. La notizia della scomparsa di Guarascio si è immediatamente sparsa nell’Amegliese, dove l’uomo era molto conosciuto. Abitava a Bocca di Magra, e in passato è stato anche il titolare di un ristorante situato ad Ameglia. Volontario impegnato nel sociale, e appassionato di moto, lascia un figlio.