
Orari, biglietteria e sottopasso Ma la stazione di Biassa è finta L’arte si trasforma in scenografia
"Informazioni importanti. Non ci sono treni da questa stazione. È solo un progetto artistico dello Spazio Arte Biassa". Ci sono gli orari, il cartello, il sottopassaggio, la biglietteria automatica, perfino l’insegna del punto ristoro. Riprodotti e allestiti come una scenografia teatrale, ma talmente veritieri da trarre diverse persone in inganno. E invece, si tratta di un omaggio d’artista al paese che ha accolto lui e la sua famiglia per periodi di riposo e creatività: Louis Frank, tedesco originario di Hannover e trapiantato a Linz, dove dal 2009 insegna Concetti di plasticaceramica all’università di arte. Qui ha aperto lo scorso anno il palazzo-studio ’Spazio arte Biassa’, prima galleria, a scopo più espositivo che commerciale, del paese: l’ha allestita in una delle tipiche case del borgo, in cui non c’è una stanza allo stesso livello di un’altra e tutto si sviluppa in verticale, fra scale anguste e ripide e ambienti che si mescolano a opere-installazioni all’insegna della sperimentazione. A far parlare di lui, sempre pronto ad accogliere visitatori nello spazio in via Filzi 487, aperto fino all’11 settembre, è stata molto anche l’installazione che richiama i flussi di visitatori capaci di rivoluzionare le vicine Cinque Terre e tante altre località della provincia. "L’idea – spiega – mi è venuta dopo aver appreso che c’è una lunga galleria ferroviaria, collegamento fra Spezia e Riomaggiore (da Pegazzano al Canneto, ndr.), che passa esattamente qui sotto. In qualche modo, volevo omaggiare questo paese così bello, che mi ha accolto sette anni fa con gli abitanti sempre carini nei miei confronti: il primo anno ero nervoso, perché non sapevo cosa potessero pensare di un artista austriaco, invece mi hanno dimostrato gentilezza e interesse per quello che faccio e anche gli anziani sono arrivati fino a qui per vedere la mia ‘stazione’". C’è da dire che l’installazione ha funzionato anche come scherzo. "Arrivavano anche i turisti con gli zaini dal vicino ostello per capire se ci fossero i treni e qualche paesano si è stupito per non essersi accorto prima della sua esistenza, poi c’è chi va nella tabaccheria qui sotto a chiedere i biglietti, ma in realtà la sua genesi è dovuta a una riflessione: cosa succederebbe se qui ci fosse un vero snodo con un afflusso massiccio di turisti? Insomma, quali effetti potrebbe avere l’overtourism a Biassa?". Frank Louis si gode gli ultimi giorni nel suo studio-galleria, dove mostra le sue opere e progetta quelle future, "progetti da realizzare a Linz (avrà un nuovo periodo di stacco da fine gennaio a marzo, ndr.) o qui durante l’inverno". "Prima viene l’idea, poi scelgo il materiale: preferisco la ceramica, perché prende ogni forma, superficie e colore. Il concetto è basilare per lavorare, da qui parte tutto".
Chiara Tenca