REDAZIONE LA SPEZIA

Orlando rilancia sul porto: "Uffici rallentati dal caso Toti. Situazione da sbloccare subito"

Appello al voto del candidato del centrosinistra: "Sono io l’uomo del fare e l’ho dimostrato. Ho fatto chiudere la centrale, conquistato Falcomatà e Montagna ed evitato la vendita di Oto". .

Il candidato del centrosinistra Andrea Orlando

Il candidato del centrosinistra Andrea Orlando

di Roberta

Della Maggesa

LA SPEZIA

Orlando, le due commissioni Ambiente di Camera e Senato hanno dato l’ok al leghista Lorenzo Viviani sulla candidatura a guida del Parco delle Cinque Terre. Se diventasse presidente, darebbe l’intesa?

"No, non la darei, perché penso che sia un errore utilizzare le istituzioni per risolvere comprensibili problemi politici. Credo che per posizioni di questo calibro servano persone con esperienza nella gestione di specifici temi e di determinate aree. Analogo ragionamento va fatto sulle Autorità portuali. Si tratta di enti che non possono e non devono essere utilizzati strumentalmente per colmare situazioni di assenza di ruolo. Non mi risulta, tra l’altro, che Viviani si sia mai occupato di questioni ambientali: non le ha seguite neanche nel corso della sua attività parlamentare. È una bravissima persona, ma ha un profilo inadatto a quell’incarico".

Porto Venere e Palmaria nel Parco delle 5 Terre: crede che i borghi apprezzerebbero?

"Parliamo di un’operazione da fare, naturalmente, con il consenso dei comuni interessati. Ciò detto, il tema di un collegamento più forte tra le due aree protette è assolutamente essenziale e in qualche modo andrà affrontato. Tra i due territori c’è un’evidente continuità orografica ed è indispensabile che si parlino di più. Bisogna riattivare una funzione di tutela e promozione di quella porzione di costa e tutto l’arcipelago va collegato in modo più strutturale all’area delle Cinque Terre".

Il porto di Spezia è nell’occhio del ciclone per i ritardi accumulati dalla Regione nel rilascio delle autorizzazioni su dragaggi e livellamento dei fondali. Come se ne esce?

"Siamo di fronte all’ennesima dimostrazione della ’politica del fare’ portata avanti dalla Regione sotto la gestione della giunta Toti: tutto è bloccato sui tavoli dell’ufficio ambiente che non sa dire se la competenza autorizzativa sia in capo al ministero oppure alla Regione. Per Genova, sulla questione dei fanghi della diga si è fatto un decreto, per Spezia si rischia di perdere il traffico crocieristico. Se sarò eletto sarà mia priorità assoluta sbloccare la situazione e garantire politicamente la piena operatività di uffici che hanno rallentato il loro lavoro perché traumatizzati dalla vicenda Toti".

Al di là dell’impasse emerso nelle ultime settimane, è un dato di fatto che il maxi investimento concordato con Contship sia al palo. Eppure ci sono in ballo 53 anni di concessione. Cinquantatrè anni. Sono tanti, non pensa?

"Si deve solo chiedere a Contship di adempiere agli impegni assunti. Mi risulta che, risolte alcune questioni tecniche, la volontà di dare corpo agli investimenti non manchi. Comunque, le rassicurazioni verbali ovviamente non bastano. Bisogna averte garanzie sul fatto che i lavori si realizzino. Anche perché il porto di Spezia, a differenza di quello di Genova, non ha problemi di incertezza pianificatoria: le regole del gioco e gli interventi da fare sono molto chiari".

Ospedale Felettino. Al di là di come andrà il check del Rina, cosa non ha funzionato? Voglio dire, su quel progetto si sono misurati, nel tempo, con risultati più o meno fallimentari ed epici ritardi, Biasotti, Burlando, Toti...

"Diciamo che sono sempre stati scelti, nel tempo, percorsi abbastanza arditi. Però va anche detto che l’iter individuato durante l’ultima fase di governo del centrosinistra, e che indubbiamente presentava profili di rischio, è stato inopinatamente fatto saltare senza neanche contestare all’aggiudicatario le inadempienze. E questo lo ha manlevato dalle proprie responsabilità. Quindi si è messo in moto un altro meccanismo che oggi va aggiustato, senza bloccarlo. Perché scaricare interamente sulla Asl della Spezia i costi del canone dell’ospedale comporterebbe un taglio drastico dei servizi. Se il percorso regge alla prova del check Rina, va tenuto in piedi e contemporaneamente bisogna lavorare ad una soluzione che sgravi parzialmente l’azienda sanitaria dall’onere di un canone annuale eccessivamente gravoso".

Dal centrodestra le rimproverano di non essersi occupato a sufficienza, nelle vesti di parlamentare e ministro, del suo territorio. Cosa risponde?

"Io ho fatto chiudere la centrale Enel. Ho fatto il piano regolatore portuale. Ho portato i soldi della Pontremolese. Ho fatto una legge navale che ha dato respiro a Fincantieri per molti anni. Ho impedito, qualche mese fa, la vendita di Oto Melara. Sono stato determinante nell’operazione che ha portato alla conquista, da parte della città, dell’ospedale militare Falcomatà e del centro sportivo Montagna. Non mi viene in mente neanche un frammento di notizia che riguardi l’impegno su fatti concreti da parte di chi mi contesta di non aver portato a casa risultati per Spezia".

Un’immagine di questa campagna elettorale che porterà con sé, a prescindere dal risultato.

"Quella del bambino che l’altro giorno è salito sul palco che dividevo con Elly Schlein per chiedere che non si vendesse ai privati lo stadio ’Ferraris’ per paura delle speculazioni: è un’immagine che mi ha fatto sorridere perché mi ha ricordato come la politica possa attrarre anche la fantasia dei piccoli. E poi la diapositiva di piazza del Bastione, alla Spezia, e l’abbraccio ricevuto dalla mia gente e dalla mia città. L’ho già detto: quella è la mia autobiografia...".