
Il ritorno alle origini con la festa contadina pagando con le lire e la street art per ravvivare i... contatori. La casa deI poeta Ceccardo è punto di ritrovo dei turisti e il santuario del Mirteto apre all’ospitalità diffusa. .
Merluzzi Custodi del tempo e della tradizione. Il passato a Ortonovo non è di certo una terra straniera ma uno specchio che ancora riflette ciò che è stato. Così fedele alle radici che nonostante il cambio di denominazione in Luni, ottenuto dal Comune qualche anno fa, il borgo ha mantenuto il nome di Ortonovo. Per chi arriva in paese il primo avvertimento è quello di procedere lentamente e con attenzione ai bimbi che giocano per strada. Immagine decisamente rètro ma neppure troppo. "A differenza di altri borghi – spiega Lucilla Andreani presidente della Pro Loco – non c’è stato spopolamento e comunque è bello tornare dai nonni oppure zii che ancora risiedono qui. Per cui soprattutto nella bella stagione non è difficile trovare ragazzi che ancora giocano per strada . Cerchiamo di mantenere vive le tradizioni organizzando momenti di aggregazione e promozione turistica". E tra le idee quella della festa contadina è decisamente originale. Alla cassa si paga in lire, che ovviamente valgono come euro. "Nelle due giornate di luglio – prosegue – addobbiamo tutto il paese in stile di inizio Novecento. Si svuotano le cantine dei nonni e si mettono in strada gli attrezzi della cultura contadina per riportare in vita le nostre origini e il passato. Pagando con banconote riprodotte con il simbolo della lira proprio per rendere ancor più credibile il salto nel passato". A colorare le stradine in un fantasioso salto in stile metropolitano ci ha pensato Carlo Alberto Pucciarelli, per tutti “Bebè“. Diplomato all’Accademia delle belle arti, oltre ai quadri con i quali si è fatto conoscere in varie mostre ha dipinto gli sportelli dei contatori che si affacciano sulle strade. Trasformando le anonime cassette in percorsi artistici: dal volto del Jocker al richiamo ai Pink Floyd, passando per tramonti, lune, stelle e Che Guevara. "Ho iniziato per caso – ricorda Bebè – e poi hanno iniziato a chiedermi il classico cane oppure il gatto. Poi quando mi hanno dato il via libera per fare quello che mi veniva ho dato sfogo alla creatività con un risultato che piace e di certo differenzia il paese". Il borgo è legato al poeta Ceccardo Ceccardi Roccatagliata di cui Romano Parodi è diventato il cantore. "Sono nato nella sua casa un tempo tutta affrescata non soltanto all’interno ma anche nella facciata e ho trascorso la mia infanzia – commenta – per cui da più di 80 anni condivido la mia vita con lui e le sue opere. Nel centenario della scomparsa avvenuta nel 1919 ho coniato anche una medaglia oltre a pubblicare un libro sulla sua vita e le opere". Il legame con il passato è comunque così forte che non è un caso che nel Comune di Luni esista una delega alla memoria ricoperta dalla consigliera di maggioranza Silvia Tavarini. "In occasione dell’anniversario dei moti del 1894 – spiega – che videro l’arresto di numerosi cittadini ortonovesi che avevano partecipato agli scioperi e alle proteste avventure alla stazione di Carrara, lo scorso inverno abbiamo organizzato un evento nel borgo di Ortonovo. In quell’ambito si è svolta la ricostruzione dei fatti nella piazza principale del paese, tradizionale sede di due locali ritrovo di anarchici. All’intervento di Romano Parodi è poi seguita la lettura teatrale di Matteo Procuranti che ha riprodotto le testimonianze di coloro che vissero quei momenti pagando con la propria libertà la scelta di essere anarchici e di lottare per i propri diritti. Nell’ occasione qualcuno ha anche sfoggiato una bandiera anarchica, segno che i principi libertari restano ancora vivi nel borgo".