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Un esemplare del mezzo blindato Centauro II co-prodotto da Oto Melara
La Spezia, 13 dicembre 2022 - Novantotto veicoli blindati “Centauro II“ da produrre e consegnare in 15 anni per 900 milioni di euro, con prospettive di crescita fino a 220 mezzi per un fatturato globale di circa 2 miliardi di euro: una commessa monstre sull’asse Italia-Brasile con ’transito’ dalla Spezia nella misura in cui parte della produzione dei mezzi, in tandem con Iveco,passa dallo stabilimento Oto Melara del gruppo Leonardo. Sulla prospettiva di fornitura all’Esercito carioca, annunciata dagli stessi vertici della forza armata a fine di novembre all’esito della gara, si leva la spada di Damocle del Tribunale Federale di Brasilia. "Ha accolto un’azione popolare, presentata dell’avvocato Charles Capella de Abreu, finalizzata a far luce sulla compravendita in questione, per valutare eventuali irregolarità e soprattutto per fare luce sull’opportunità dell’acquisto" è la notizia, veicolata da Rai News. Abbiamo chiesto riscontro all’ambasciata brasiliana in Italia e alla Leonardo. Per ora bocche cucite su entrambi i fronti. Attesa in ambito sindacale. "Avevamo avuto conferma dall’azienda delle notizie che davano prossima la firma del contratto. Poi è arrivata la doccia fredda a mezzo stampa" dice Denis Santini, storico rappresentante spezzino di Fiom Cgil, che fornisce un’ipotesi di lettura della svolta: "E’ assai probabile che la storia sia da inquadrare nell’avvicendamento tra Bolsonaro e Lula alla guida del Brasile".
Lo scorso 30 ottobre, si è tenuto il secondo turno delle elezioni presidenziali, vinto con uno stretto margine da Luiz Inácio Lula da Silva, tornato al potere dopo più di 10 anni. Il passaggio di consegne è previsto per l’inizio del nuovo anno. Intanto rimbalzano in Italia le dichiarazioni del desembargador (il nome che indica, in Brasile, il membro di un Tribunale federale) Wilson Alves de Souza sull’operazione: "L’atto non risponde ai presupposti di convenienza e opportunità. Poiché è evidente una mancanza di razionalità, una divergenza di finalità, illegalità e financo di elementare buon senso. Perché non c’è altro modo per classificare questa operazione quando, mentre si tagliano i bilanci dell’istruzione e della sanità per mancanza di fondi, si intende acquistare armi in tempo di pace". Una valutazione spiccatamente politica. In contrasto con le valutazioni dell’Esercito là dove, viene motivato: "L’acquisto è giustificato rispondendo all’evidente esigenza di attualizzazione tecnologica di questo tipo di materiale; per fornire la sicurezza necessaria ai nostri soldati in addestramento e che la forza di terra possa essere autorizzata a svolgere le sue attribuzioni con le attribuzioni appropriate per quanto proposto". E ancora, sempre dal sito dell’Esercito brasiliano, dopo la traduzione sommaria: "Contrariamente a quanto propagandato da alcuni settori, il processo di acquisto viene condotto da anni e coinvolge studi tecnici, prospezioni di marketing e analisi strategiche con l’obiettivo di identificare la migliore proposta possibile che possa soddisfare i criteri stabiliti dall’Esercito".
La firma del contratto iniziale, che doveva avvenire il 5 dicembre 2022, prevedeva solo la consegna di due esemplari del mezzo corazzato Centauro II 8x8, da testare presso il Centro di Valutazione dell’Esercito (CAEx). L’approvazione dovrebbe poi spianare la strada al contratto principale, con l’obiettivo della forniture di 98 veicoli in 15 anni. Ma sulla prospettiva si è alzato il disco-rosso giudiziario. "Una mera sospensione del procedimento" puntualizzano fonti industriali nell’auspicio di valutazioni di merito veloci e risolutive per sbloccare la maxi commessa.
Risalgono al 26 novembre scorso, quando era data per imminente la firma del contratto, le dichiarazioni del vicepresidente della Camera Giorgio Mulé (Forza Italia), ex sottosegretario alla Difesa: "Questo importante risultato che afferma l’eccellenza dell’industria italiana nel mondo è stato raggiunto grazie al lavoro straordinario che ha visto accanto alle aziende la nostra Ambasciata in Brasile e il Segretariato Generale della Difesa. Una vittoria della squadra italiana durante il mandato di Sottosegretario alla Difesa". Poi la doccia fredda.