REDAZIONE LA SPEZIA

Oto Melara, nuovi orizzonti. Leonardo tratta l’acquisto di Idv: "Alleanze sui sistemi di difesa"

Il colosso pronto a prendere la divisione di Iveco per affiancarla all’azienda spezzina. La Uilm: "Per la società futuro positivo per carichi di lavoro e assunzione di nuovo personale" .

Oto Melara, nuovi orizzonti. Leonardo tratta l’acquisto di Idv: "Alleanze sui sistemi di difesa"

Da società in vendita, ad azienda fulcro del programma di espansione nell’industria degli armamenti terrestri. In tre anni è cambiato l’orizzonte per Oto Melara. La controllata del gruppo Leonardo, solo pochi anni fa ambita dal gruppo della difesa tedesco Rheinmetall e dal consorzio franco tedesco Knds, oggi è di fatto l’ariete su cui l’ex Finmeccanica punta per arrivare a nuove allenanze e joint venture, con l’obbiettivo dichiarato di espandere la propria produzione. Di questi giorni, l’interesse di Leonardo verso Idv, Iveco defence vehicles, società del gruppo Iveco che produce veicoli per la difesa e per la protezione civile. Negli ultimi mesi si sarebbero fatti sempre più fitti i contatti tra Leonardo ed Exor, la

holding finanziaria controllata dalla famiglia Agnelli, per la cessione dell’asset, valutato almeno 750 milioni di euro. Un’operazione che secondo gli addetti ai lavori potrebbe portare addirittura a una fusione tra Idv e Oto Melara: un’operazione per molti quasi naturale, data la collaborazione di lunga data tra le due aziende, che attraverso il consorzio Cio (Iveco-Oto Melara) due anni fa si sono aggiudicati la maxi commessa da circa 900 milioni di euro del governo del Brasile per una fornitura di veicoli blindati Centauro II. Di certo, buone notizie per Oto Melara sono arrivate anche l’altro ieri, con la presentazione del nuovo piano industriale di Leonardo: il colosso punterebbe sulla partecipata di Vallegrande per consolidare processi di alleanza e joint venture nel campo dei sistemi di difesa. In particolare, sulla scia dell’accordo tra Leonardo e Knds siglato lo scorso dicembre 2023, si ragiona su un

contributo italiano al progetto del nuovo Main Battle Tank, il carro armato pesante. Un piano di espansione che porterebbe a guardare con interesse anche al mercato americano.

"Registriamo i più che positivi dati di crescita sia in termini di ordini che di ricavi, segno di un futuro positivo anche in termini di carichi di lavoro e di assunzioni di personale – afferma Graziano Leonardi, leader della Uilm spezzina –. Si parla di alleanza sul campo ’land and naval’: questa dichiarazione sembra in qualche modo rispondere a una delle principali domande sorte in questo periodo, cioè se le alleanze riguardassero solamente il settore terrestre o comprendessero anche il profilo navale. Questo perché sarebbe estremamente complicato scindere le due linee di business, entrambe presenti alla Spezia, in quanto l’azienda è strutturata per seguire entrambe le linee di prodotto". Per la Uilm spezzina "qualunque accordo non potrà che prescindere dal mantenimento di una quota azionaria almeno paritetica, con adeguate garanzie sancite da patti parasociali, dal mantenimento della progettazione e delle competenze tecnologiche sul sito della Spezia, e dal consolidamento dei siti produttivi e dei livelli occupazionali".

Matteo Marcello