La Spezia, 14 marzo 2024 – Tecnicamente si chiama Otobreda 76/62 ed è a lui che si deve l’abbattimento nel mar Rosso dei due droni lanciati nei giorni scorsi dai miliziani Houthi. Si tratta di un cannonemultiruolo progettato e prodotto da Oto Melara, oggi confluita nella Società italiana Leonardo-Finmeccanica.
Ingegneria militare made in La Spezia, nonché uno dei più grandi successi nella storia della produzione Oto Melara negli anni Settanta, grazie all’opera dell’allora presidente Gustavo Stefanini assistito da Sergio Ricci, Arcangelo Ferrari, Alberto Conforti e Piero Borachia, membri del gruppo che fu poi soprannominato “I ragazzi del 76”.
Il cannone ha una cadenza di tiro molto elevato, soprattutto nella versione Super Rapido (quella che ha abbattuto i droni montata a bordo del cacciatorpediniere Caio Duilio) da 120 colpi al minuto. Per questo viene considerato particolarmente adatto per la difesa antiaerea e anti-missile e per la difesa di punto, anche se, visto il suo calibro, può essere usato anche in altri ruoli come il bombardamento navale e costiero.
L’Otobreda 76/62 ha un munizionamento convenzionale, che varia a seconda del tipo di impiego. Questo gli consente di sfruttare diversi tipi di munizioni, dall'incendiario al perforante, fino ai proiettili a frammentazione con spoletta di prossimità. L'intero sistema risulta anche particolarmente compatto e per questo viene installato anche su navi di piccole dimensioni come le corvette o le vedette costiere, oltre ad essere completamente controllabile da remoto. Recentemente è stato aggiunto il nuovo munizionamento guidato DART. Questo cannone ha rappresentato un notevole successo commerciale, essendo stato adottato da 53 marine, tra cui quelle di Stati Uniti, Israele, Giappone, Germania, Gran Bretagna, Corea del Sud, Thailandia, Venezuela ed altre ancora. Una pagina gloriosa della produzione industriale spezzina, con protagonisti spezzini.