LAURA PROVITINA
Cronaca

Miria, è lei la donna del Palio. "Questa sfida mi scorre nelle vene"

Figlia e moglie di ex presidenti, guida la borgata del Cadimare

Miria Mori Perillo, 62 anni, presidente della borgata del Cadimare

Miria Mori Perillo, 62 anni, presidente della borgata del Cadimare

La Spezia, 24 luglio 2018 – Il Palio del Golfo scorre nelle sue vene. È la sua essenza di vita, una gioia che ogni anno riesce a trasmettere a tutti i borgatari, perché incamerata da piccola. Miria Mori Perillo, 62 anni, è l’attuale presidente della borgata del Cadimare, ma al di là della competizione remiera, e di ogni rivalità agonistica, non si può non riconoscerle il titolo di ‘donna del Palio’. Non se ne vorranno le altre borgate, ma Miria è davvero nata in questo contesto, vivendolo sempre, fino ai giorni nostri. È figlia del cadamoto purosangue che contribuì alla crescita della disfida che ogni anno raccoglie a sé migliaia di spezzini: Arturo Idilio Mori, il ‘Patron del Palio’, colui il quale condusse sempre con amore l’organizzazione delle attività collaterali alla competizione remiera, tanto da farla erigere a tradizione cittadina. Miria poi è moglie del compianto presidente Angelo Perillo, una stella che si è spenta nel febbraio del 2010: è da allora che detiene le redini della borgata, cercando di trasmettere a tutti quella passione che solo lei può conoscere e che lei stessa ha ricevuto dal padre e dal marito.

"Mio papà – sottolinea - ha visto nascere, negli anni ’30, il Palio del Golfo. Anche se non ha mai vogato, era presidente del Cadimare e membro dell’allora Comitato delle borgate, e della Federcanottaggio provinciale. Mi ricordo che da piccola in casa mia il Palio si festeggiava tutto l’anno. Ho ricordi bellissimi di mio padre e di mio marito".

Miria comprensibilmente si emoziona. "Da piccola andavo sempre con papà a vedere la gara. A quei tempi le donne non potevano partecipare alla sfilata, io sono stata la prima femmina a sfilare nelle vie cittadine".

Ma cosa si prova ad aver vissuto tutta una vita per la propria borgata? La risposta di Miria potrebbe risultare banale, ma è invece illuminante soprattutto per i tanti che non conoscono questa realtà: "Mi sento di avere proprio il Palio nelle vene. Il Palio ha sempre fatto, fa e farà parte della mia famiglia, della mia vita. Mio papà aveva preso il posto di Majoli, quando morì, nell’attraversare con la barca il campo di gara per ‘salutare’ le altre barche pronte per la partenza: io non potevo salire a borgo ma lo seguivo orgogliosa da lontano. Ecco cos’è per me il Palio, un’emozione che non riesco neppure a spiegare".

Non solo per il padre ma Miria è legata al Palio anche per l’amore della sua vita, Angelo. "Mi sono innamorata di mio marito quando venne a vogare nel Cadimare nel ’70. Tra l’altro quell’anno vinse anche il Palio. Con lui ho rivissuto tutte le emozioni del Palio che avevo vissuto da bambina. Angelo è stato un ottimo vogatore e un attento presidente della borgata: mi preme ricordare che il legame con i vogatori è sempre stato stretto, mio papà e Angelo li consideravano come membri della famiglia, come io del resto". Angelo se n’è andato otto anni fa e da allora Miria dirige tutta la borgata.

"Non è facile da spiegare, ma io mi sento cadamota dentro, lo sono e lo sarò sempre".