LAURA PROVITINA
Cronaca

Venere Azzurra, un carro per Fino: sarà una sfilata fra canzoni e poesie

La borgata dedica l’edizione 2015 al cantautore santerenzino Fedi / FOTO

La Venere Azzurra si prepara alla sfilata (foto Frascatore)

La Venere Azzurra si prepara alla sfilata (foto Frascatore)

Lerici, 19 luglio 2015  – IRENE Lombardo, Sara Soldati, Francesco Bernabito, Massimo Pellegri, Sara Baruzzo e Ivan Migliorini. Questi i protagonisti della borgata della Venere Azzurra, sempre impegnati nel portare avanti ogni attività e ogni speranza dei borgatari. Anche la passione per il Palio del Golfo, non solo dal punto di vista sportivo ma soprattutto folcloristico. La dimostrazione arriva dalla loro costante presenza nella preparazione della coreografia che incanterà il circuito cittadino nella sfilata, venerdì 31 luglio, con un gioco di musica e colore. L’anno scorso la borgata portò in strada la ricostruzione simbolica del castello di San Terenzo, con la cinta muraria ‘creata’ dai figuranti passo dopo passo. Una scenografia che non fu appieno apprezzata, visto che ottenne il 12esimo posto in classifica. Forse una delusione per le anime del borgo, ma non certo fonte di demotivazione, tanto che quest’anno i ‘magnifici’ della Venere Azzurra ci riprovano, con un tema che sicuramente manderà in tilt i componenti della giuria, pronti a esprimersi sul carro più bello. Un omaggio al poeta-cantautore santerenzino Fino Fedi, ecco il tema che la borgata proporrà al popolo spezzino, e non.

UN MUSICISTA apprezzatissimo, scomparso qualche anno fa, che rivivrà attraverso la sua gente e tutti coloro che hanno lodato le sue doti naturali. Un Fino Fedi che però verrà riproposto anche nella sua vena ironica, visto che i figuranti intoneranno uno dei suoi pezzi più gettonati, ‘A pineta’, che racconta la vita del paese. Ripercorrendo dunque la sua canzone, e traendo spunto dal suo testo per la realizzazione dei costumi, ecco che ci tufferemo in una Venere Azzurra dei tempi passati, «con due inglesi che si perdono nel bosco e un aviatore con tanto di aereo che viene mangiato da un orso», come spiega la responsabile della sfilata, Sara Soldati. E visto che in una rima della canzone viene riportata la parola ‘pidocchio’ ecco che gli insidiosi animaletti si faranno strada durante il corteo, realizzati in polistirolo e cartoni riciclati. «NON portiamo tanti costumi ma quelli che utilizziamo sono recuperati negli armadi, indumenti dismessi e antichi» aggiunge Sara, ricordando i tre aspetti fondanti della rappresentazione della Venere Azzurra: quello storico con la riproposizione del paese durante il dopoguerra, quello goliardico e soprattutto quello culturale, visto che la canzone è in dialetto, ‘lingua’ che secondo la borgata non deve andare persa. Vero è che le anziane del posto hanno contribuito con il loro cucito, e che Nico ha dato una grande mano nelle opere più consistenti, ma saranno loro, una 70ina di figuranti, i veri artefici dell’edizione 2015 della sfilata, che avrà una chiara impronta della borgata numero 12 della Venere Azzurra.