Palmaria (La Spezia), 19 dicembre 2022 - Sulla rampa di lancio le aste di gran parte dei ruderi-tesoro (abbandonati da decenni dalla Marina Militare) incamerati dal Comune di Porto Venere nell’ambito dell’attuazione in progress del Protocollo d’intesa per la valorizzazione dell’isola Palmaria siglato (il 7 dicembre del 2016) con Ministero della Difesa, Agenzia del Demanio e Regione Liguria. Si tratta di dodici ’cespiti’ tra immobili e terreni; sono stati inseriti dalla giunta di Matteo Cozzani nel piano delle valorizzazioni del triennio 2023 e 2025. L’atto, propedeutico alla vendita, è all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, il 20 dicembre. Già si annuncia un voto contrastato: dal fronte delle minoranze - Francesca Sacconi, Saul Carassale, Franco Talevi (Porto Venere Bene Comune), Fabio Carassale (Ambiente e progresso) e dalla consigliera Giovanna Angelino (uscita dalla squadra del sindaco) - partiranno nuove bordate. Ma se non ci saranno altri ripensamenti in seno alla maggioranza, l’emissione dei bandi sarà solo questione di tempo, sulla dirittura del fine legislatura.
L’elenco dei beni da alienare - proiettati a ristrutturazioni decorose senza aumento di volumi, per la ricettività turistica - è corredato dal valore contabile attribuito all’esito delle perizie estimative effettuate dall’architetto Elisabetta Becagli e dal geometra Amedeo Maddaluno. Fra gli immobili maggiormente quotati ci sono l’ex foresteria della Torre Umberto (2 milioni e 957mila euro), Villa Smith e Villa Castrigliano (2 milioni e 587mila euro, un mlione e 307mila euro), l’ex casa del comandante del carcere (703mila euro), una serie di fabbricati in via Schenello (407mila euro, 233mila, 948mila euro), due fabbricati in via Cavour (un milione e 105mila euro e 392mila euro) e terreni di varia taglia, attigui agli immobili o posti in vendita vendita a parte. L’ammontare complessivo della stima dei beni supera i 12 milio ni di euro.
Alla distanza non è passata l’istanza al Ministero della cultura, caldeggiata dallo storico Stefano Danese e dal Comitato Palmaria Sì Masterplan no, per la lettura dei beni in questione in connessione con le fortificazioni oggetto di vincolo. Le verifiche di interesse culturale, là dove ci sono state, si sono risolte nel disco-verde alle vendite e quindi alla proiezione, nell’ambito degli obiettivi di cassa, di ricavi per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione nei beni (complesso del Terrizzo, bagni sottufficiali e bagni dei dipendenti civili) che restano nella disponibilità della Marina in attuazione dell’intesa del 2016.