La decisione del Comune di Porto Venere di non esercitare la prelazione per l’acquisto di alcune quote di parte dei terreni dell’ex cava del Pozzale, sull’isola Palmaria, scatena gli ambientalisti. "Non si ravvisano ragioni di pubblico interesse per l’acquisizione delle quote di proprietà da parte del Comune di Porto Venere quale gestore del Parco naturale regionale di Porto Venere" si legge nella delibera che sta agitando gli animi del movimento ’Palmaria sì Masterplan no’. "Siamo estremamente preoccupati per la recente vendita e per i suoi futuri sviluppi; pur essendo una vendita tra privati di per sè legittima, si tratta infatti di un’area per cui il Masterplan prevede trasformazioni significative senza che il Parco sia intervenuto al fine di garantire il rispetto delle sue finalità. Il Masterplan prevede infatti di riqualificare questa zona come spazio dedicato a intrattenimento e servizi per il turismo, compreso il recupero delle volumetrie esistenti e la costruzione di un nuovo approdo. Una simile operazione – afferma il movimento – che mira a intensificare il flusso turistico e le strutture sull’isola, mette a rischio la conservazione dell’ambiente naturale, con gravi conseguenze per la flora, la fauna e gli equilibri ecosistemici della zona".
L’area del Pozzale si trova in un Parco naturale e Zona speciale di conservazione "riconosciuta per la sua biodiversità e per la delicatezza dei suoi ecosistemi. La realizzazione di nuove infrastrutture turistiche e approdi in un’area così fragile potrebbe compromettere habitat preziosi – dice il movimento – disturbare le specie animali locali e alterare irreversibilmente le caratteristiche naturali della zona. La mancanza di una Valutazione di impatto ambientale e di una analisi della capacità di carico sulle previsioni del masterplan prima di procedere con queste modifiche aggrava ulteriormente i rischi, ignorando le potenziali conseguenze ambientali di un simile progetto". Dal movimento l’invito ai cittadini e a "chiunque abbia a cuore la difesa della Palmaria" a partecipare all’incontro pubblico che si terrà lunedì 18 alle ore 17.30 presso il circolo Arci del Canaletto. "Discuteremo le azioni necessarie per fermare questa deriva e per proteggere l’isola da una cementificazione che ne minaccia l’identità e la ricchezza ambientale".
mat.mar.