PORTO VENERE
Avanti tutta con la vendita all’asta dei beni-rudere sull’isola Palmaria ceduti al Comune di Porto Venere dal Demanio militare dopo decenni di abbandono da parte della Marina Militare. Appello al vento quelle delle minoranze al sindaco: "Aspetta; vediamo come andranno a finire le prossime elezioni: troppo grossa la partita per decidere in scadenza di mandato". Matteo Cozzani è intenzionato traguardare l’obiettivo della "valorizzazione" entro la fine di aprile, prima della chiamata alle urne. Si colloca su questo percorso la delibera con la quale la giunta ha dato avvio dell’asta pubblica per l’alienazione di una prima tranche di immobili e terreni sulla perla del golfo. Già dalla prossima settimana si materializzeranno i bandi: l’ufficio prepostpo era al lavoro anche ieri, a partire dalle 8 di mattina.
Gli immobili oggetto di alienazione sono stati suddivisi in due lotti, per un importo complessivo di circa 12 milioni e 100mila euro. L’obiettivo è quello di vendere a pacchetto (non bene per bene) confidando in appetiti mossi da capienze finanziarie da Paperon de’ Paperoni, col metodo del ’rilancio’ sul prezzo base (diretto o mediato), rispetto alla prassi delle ultime aste avvenute con la presentazioni di offerte in busta.
Il primo lotto, dal valore di base d’asta di circa 8 milioni e 239mila euro, ricomprende l’ex Villa Smith, l’ex Villa Castrigliano, l’ex alloggio del comandante e quello del personale di custodia del Carcere Torre Umberto, più altri fabbricati e terreni. Il secondo lotto, in cui figurano fabbricati e terreni siti in Via Cavour e Via dello Schenello, ha una base d’asta di 3 milioni e 861mila euro.
"L’isola Palmaria - scrive il sindaco Cozzani in una nota - è un gioiello che deve essere valorizzato. Questa operazione permetterà di riqualificare immobili e terreni che attualmente versano in stato di abbandono. Come più volte abbiamo detto non verrà costruito un centimetro in più; il processo virtuoso di miglioramento avviato non può che essere una buona notizia solo dal punto di vista del paesaggio, che sarà finalmente curato e preservato, ma anche occupazionale: porterà lavoro, come già avvenuto per altre operazioni simili, sul territorio. Un volano anche per l’economia di Porto Venere con un turismo destinato a crescere sempre di più".
Corrado Ricci