
Vittorio Sgarbi
Portovenere (La Spezia), 12 agosto 2017 – Ponte tibetano e funicolare per collegare Portovenere alla Palmaria: il progetto deve ancora nascere e già divide. Dopo il coro di proteste degli ambientalisti che non vogliono in alcun modo questi due progetti pensati per la valorizzazione dell’isola, anche Capitaneria di porto e Soprintendenza temporeggiano e attendono che qualcosa di scritto, nero su bianco, arrivi al loro tavolo prima di fare le loro considerazioni. Attende il comandante della Capitaneria di porto Francesco Tomas che, intepellato si limita a dire: "Non siamo ancora a conscenza di nessuno progetto a riguardo. Soltanto dopo un’attenta valutazione di quello che ci verrà proposto in merito al masterplan potremo fare le nostre considerazioni. Per adesso è ancora presto".
Sulla stessa lunghezza d’onda il soprintendente alle attività culturali della regione Liguria Vincenzo Tinè: "Abbiamo letto di questi progetti dal vostro giornale. Abbiamo partecipato alle riunioni preliminari che ci sono stati in questi gioni, ma per adesso non c’è ancora un progetto in opera e quindi soltanto dopo aver avuto in mano qualcosa di concreto potremo fare le nostre considerazioni in merito".
IL PARERE DI SGARBI
Ponte e funicolare, Vittorio Sgarbi li boccia prima di nascere. Intervistato, il critico d’arte più famoso d’Italia spiega le sue perplessità in merito al Master plan della Regione e sull’idea dei due ingegneri spezzini.
Cosa ne pensa della funicolare e del ponte tibetano che potrebbe collegare Porto Venere alla Palmaria?
"Due progetti del tutto inutili. La funicolare fa molto anni ’60, che altera la poesia dei luoghi, dove puoi vedere la natura incontaminata. La realizzazione di una funicolare prevedere l’intervento meccanico del luogo, che toglie inevitabilmente aurea al luogo. Per quanto riguarda invece il ponte tibetano lo considero invece una sorta di capriccio orientalista, che non ha nessun significato perché, come lo dice la parola, viene da Tibet".
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