Monterosso (La Spezia), 26 maggio 2019 – Silenzio. Nessun suono, se non il lieve rumore del vento nelle orecchie. Sotto i piedi a penzoloni, il blu intenso del mare che curva e si perde all’orizzonte. Negli occhi un tappeto di macchie rosse: i tetti delle case visti da una prospettiva riservata a pochi. Ai temerari. Sono queste le indelebili immagini raccontate da un monterossino: Paolo Crespi, 93 anni, pensionato originario di Genova – dove lavorava come rappresentante commerciale di articoli industriali – trasferitosi tanti anni fa a Monterosso, conosciuto come ex gestore di una tabaccheria-boutique e poi di un albergo.
Ma dove ha preso, Crespi, la grinta per lanciarsi in un’avventura di parapendio? Com’è nata la voglia di mettersi addosso le ali per un giorno e andare a spasso nel cielo? "Volevo osare – dice Paolo, arrivato in sella alla sua inseparabile bici –. Prima di sei mesi fa avevo fatto esperienze subacquee e di vela, mai in aria. Ma una mattina, dopo aver incrociato Gabriele Gardini al bar in cui faccio colazione ogni giorno e domandato se fosse la giornata giusta, siamo partiti. C’era un sole magnifico, neanche una nuvola in cielo".
Ed è proprio nell’accogliente bar Giò, dove tutto ha avuto inizio, che l’interesse di Paolo ha cominciato a crescere a dismisura. A scrivere due righe su Facebook, sotto alla foto che immortala Crespi sorridere sopra alle Cinque Terre, è stato anche il pilota che ha permesso di esaudire il desiderio. "Il signor Paolo mi ha osservato per due anni – ha scritto Gardini – mentre facevo colazione al bar, mentre camminavo sulla passeggiata. Quando atterravo era lì, quando brontolavo perché il tempo era quello che era, lui, a 92 anni, era ancora lì, sorridente. Non abbiamo mai parlato, niente di più di un reciproco e rispettoso saluto. Poi l’altro giorno si è avvicinato e mi ha detto con un filo di voce ‘Ciao mi chiamo Paolo, credi che io possa volare?’. Tutti dovrebbero volare…". E un bel giorno il domani è diventato presente. Paolo ha preso la rincorsa per dieci lunghi metri su un monte sopra Vernazza lasciandosi il pianeta Terra sotto ai piedi. Dietro di lui c’era Gabriele.
"È stato uno spettacolo – continua Crespi –. Abbiamo atteso l’aria giusta per circa un’ora e poi, quando siamo decollati, ho avuto la sensazione di starmene seduto nell’aria. Purtroppo il giro è durato poco, non oltre quindici minuti di puro divertimento. Non ho avuto paura un solo istante". Dopo aver manovrato un po’ le cinghie del mezzo, Crespi e Gardini sono atterrati sulla spiaggia di fronte alla stazione.
"Gabriele ha eseguito la manovra d’atterraggio con una delicatezza indescrivibile – continua Paolo – e, quando siamo arrivati a terra, mi ha presentato ad alta voce alla gente intorno a noi, spiegando cosa avevo appena fatto. Mi hanno accolto tutti tra applausi e abbracci".
A vivere la solita esperienza per ben due volte è stata invece Giuliana Anselmo, 70 anni, soprannominata ‘nonna-coraggio’. "Incantata dai professionisti che ammiravo dalla litoranea mi sono detta ‘anche io devo volare’ – racconta, Giuliana – È stato uno spettacolo, lo consiglio a tutte le persone che conosco!". Per Giuliana la prima volta col parapendio è stata un’emozione indimenticabile, la seconda un’opportunità per tornare a toccare il cielo con un dito.