![Gabriele Gardini in volo con il parapendio sul mare delle Cinque Terre Gabriele Gardini in volo con il parapendio sul mare delle Cinque Terre](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/YTQxMjBiY2ItZTRiOC00/0/t15cva_.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Gabriele Gardini in volo con il parapendio sul mare delle Cinque Terre
Monterosso (La Spezia), 6 febbraio 2025 – Volare è la sua vita. Torinese di nascita, vive a Modena, anzi no, con un camper gira il mondo per seguire la sua passione, il parapendio. Un amore che ha portato il cinquantunenne Gabriele Gardini a Monterosso con la sua associazione ’Fluo Flights’ che, da diversi anni, opera in località Termine e che sabato è pronta, coi suoi collaboratori, ad accogliere chiunque vorrà esserci (info al 366 7472749 o sul sito del sodalizio) per l’inizio di una nuova avventura nell’aria.
Dopo un periodo di pausa, si riprende. Soddisfatto?
“Molto. E a nome di tutti i piloti – afferma Gardini – voglio ringraziare la nuova giunta comunale di Monterosso, che finalmente ha risolto il ‘nodo’ parapendio, dando in concessione l’area e consentendo, di fatto, un controllo sugli accessi e una messa in sicurezza delle nostre attività. Da oggi esiste un regolamento e un controllo su chi viene a volare, monitorando e aumentando la sicurezza per chi vola e per chi applaude dalla passeggiata. Oltre al Comune, un grazie anche a Parco delle Cinque Terre, carabinieri forestali, Marina militare e Enac Nord ovest che, coordinandosi, hanno permesso di ripristinare un volo storico in uno dei siti più belli d’Italia”.
Lassù nel cielo, quanto è pericoloso?
“Il parapendio, come tutte le attività motorie outdoor, ha certamente dei fattori di rischio, che vanno considerati. Ci tengo a precisare però che a Monterosso, in 25 anni di voli, se escludiamo il deltaplano (proibito dal nuovo regolamento, ndr.), si sono verificati solo quattro incidenti e nei quali i piloti hanno riportato fratture risolte dopo un periodo di convalescenza, e altri quattro dove il pilota ha avuto semplici contusioni. In altre sei occasioni il parapendio è rimasto appeso a un albero o è atterrato in mare senza conseguenze per nessuno. Personalmente mi sono rotto i legamenti a giocare a calcio e a sciare, e un polso in bicicletta, ma tornerei a fare queste attività. Volando non mi è mai successo niente e sono passati ben diciotto anni”.
Cosa viene richiesto per volare a Monterosso?
“Tutti i piloti devono essere in possesso di un brevetto, un certificato medico in corso di validità, un’assicurazione, e devono aderire al regolamento. Grazie ai voli biposto introduttivi diamo tuttavia la possibilità, a chiunque lo desideri, di vivere quest’esperienza in sicurezza. Il volo in parapendio è una delle attività outdoor a minor impatto ambientale. Non è raro volare coi gabbiani, vedere i banchi di acciughe, delfini, ma personalmente, ciò che amo di più, è vedere la riconoscenza negli occhi dei passeggeri”.
Chi può volare in biposto?
“Tutti, senza limiti di età, i bambini in genere li accompagniamo dai 9 anni in su, ma ho avuto il piacere di portarne anche di più piccoli, uno addirittura di 4 anni. È uno spasso sentire i loro racconti e vedere come sono fieri di loro stessi, per aver volato come Superman. Il più vecchio dei monterossini? Il compianto Paolo Crespi, aveva 94 anni”.
E chi volesse cominciare da solo?
“Dai 16 anni ci si può iscrivere alla scuola. In genere lo fanno in molti, dopo la prima esperienza in biposto. La nostra associazione collabora gratuitamente con l’Aeroclub Pisa nei mesi estivi, come aiuto istruttori. I piloti biposto che prestano le loro competenze sono professionisti, molti dei quali provengono dal mondo gare, e istruttori qualificati che accompagnano le persone fino al brevetto”.
Quando si può volare?
“Ogni giorno, meteo permettendo, un nutrito numero di appassionati frequenta il sito di volo di Monterosso, da ottobre a maggio, tendenzialmente dalle 8.30 fino al tramonto”.
Progetti futuri?
“Ci piacerebbe migliorare l’area di decollo per dare la possibilità anche alle persone disabili di visitare il Parco ‘passeggiando’ per il cielo. Vorremmo sviluppare poi il Carnevale del volo in collaborazione con la Federazione italiana e la Coupe Icare, ma, in virtù del fatto che questa nuova giunta ha compreso come l’outdoor possa essere un volano sano per la promozione del territorio, il nostro grande sogno è poter svolgere questa attività pure d’estate”.
Atterrate in spiaggia di solito, quindi come farete con i bagnanti?
“Naturalmente non potremo scendere lì, ma esistono alternative per farlo in sicurezza, un lembo di terra da adibire ad area sportiva. Crediamo sia importante porre maggiore attenzione ai progetti che mettono insieme natura, cultura e territorio. Monterosso, data la sua morfologia, potrebbe diventare l’hub delle attività sportive delle Cinque Terre, e il parapendio darebbe certamente ulteriore risalto a questa sua vocazione”.