
Noleggio e locazione, annullato in parte il regolamento integrativo. Sotto la lente l’obbligo di dotare le imbarcazioni di motori elettrici.
La svolta green dell’Area marina protetta del Parco nazionale Cinque terre ’impallinata’ dal Tribunale amministrativo regionale. I giudici del Tar hanno infatti dichiarato illegittimo il disciplinare integrativo dell’Amp nella parte in cui il Parco aveva subordinato il rilascio delle autorizzazioni all’esercizio dell’attività di locazione e noleggio di unità da diporto per il 2024 – con annesso rinnovo per le due annualità successive – alla sottoscrizione di un apposito protocollo tecnico tra ente gestore e azienda in cui quest’ultima si impegnava nei successivi tre anni a modificare l’alimentazione delle proprie barche, da endotermica a elettrica. Una rivoluzione, quella voluta dall’allora presidente Donatella Bianchi, che era finita da subito nel mirino di molte aziende.
Nel dettaglio, il Parco aveva individuato nella zona C dell’Amp un’area di speciale tutela per la mitigazione degli impatti acustici sulla fauna, all’interno della quale la navigazione sarebbe stata consentita unicamente a vela, a remi o con esclusiva propulsione elettrica; il disciplinare obbligava le aziende richiedenti l’autorizzazione a sottoscrivere il protocollo del Parco, per l’adeguamento, nel corso del triennio successivo, delle motorizzazioni delle proprie unità. Un gruppo di imprenditori della riviera ha però impugnato le decisioni del Parco al Tar, che si è pronunciato annullando i provvedimenti impugnati: ovvero, il disciplinare integrativo nella parte in cui si subordina il rilascio dell’autorizzazione alla sottoscrizione dell’accordo per l’adeguamento delle imbarcazioni.
Nel mirino dei giudici, l’ampiezza delle deroghe disposte dal disciplinare, definite "irragionevoli e discriminatorie. Non si vede infatti per quale motivo, stante la finalità di mitigazione dell’impatto acustico dei motori endotermici sulla fauna ittica, la navigazione a motore con propulsione endotermica sia vietata ai soggetti esercenti attività di noleggio e locazione di unità da diporto con sede nei comuni ricadenti nell’Amp, ma sia invece consentita a unità condotte da soggetti residenti per la navigazione con finalità parimenti diportistica e ricreativa. La preventiva sottoscrizione di un atto di impegno al futuro conseguimento dell’obiettivo di conversione ecologica dei mezzi non costituisce un criterio di valutazione certo, oggettivo e preventivo".
La sentenza rischia di avere ripercussioni sulla gestione dell’Amp. Solo pochi giorni fa il Parco, nelle more della definizione delle procedure amministrative per il rilascio delle autorizzazioni 2025, e in attesa del Tar, aveva prorogato d’ufficio le autorizzazioni fino al 31 maggio.
Matteo Marcello