
Parco vicino la svolta Accesso ai sentieri e Cinque Terre Card solo su prenotazione
Più che una rivoluzione, una necessità. Contro gli assalti in massa alle Cinque Terre il rimedio si chiama prenotazione. Ne è convinto, dopo anni e lunghi dibattti, anche il Parco nazionale, che in questi ultimi mesi ha avviato un percorso finalizzato all’introduzione di un sistema di prenotazioni per evitare sovraffollamenti e borghi. Soluzioni, quelle che saranno adottate dall’ente di via Discovolo, che passeranno attraverso lo studio commissionato alcune settimane fa alla Mic-Hub, società milanese nota a livello internazionale e specializzata nell’analisi della mobilità e dei trasporti (nel recente passato ha collaborato per la realizzazione di nuovi mobility planning a Praga e Berlino). Uno studio del territorio che ha già portato il team nelle Cinque terre per un sopralluogo. L’analisi dettagliata delle capacità di carico e delle criticità del territorio sarà dunque la base sulla quale lavorare per trovare soluzioni mirate, che – come confermato da fonti del Parco – non potranno che passare attraverso il sistema della prenotazione.
Le ipotesi, peraltro in fase embrionale e da affinare una volta messi assieme i dati dello studio, sono molteplici. Sui sentieri, uno dei nodi principali emersi anche nell’ultimo assalto in occasione del ponte di Pasqua, la strada della prenotazione sembra quella più accreditata: potrebbe essere totale oppure limitata ai sentieri più gettonati e attivata solo per le fasce orarie oggi più roventi, nelle quali il ‘peso’ della presenza dei visitatori si traduce non solo in pericoli per la sicurezza ma anche per il già fragile territorio a picco sul mare. Già oggi, il sistema di contapersone lungo i sentieri permette al Parco di capire in tempo reale quanti escursionisti si trovano lungo un certo percorso, e di intervenire con il blocco degli ingressi qualora venga superato il livello di guardia. L’aspettativa però è quella di intervenire a monte, così da evitare il congestionamento. Altro tema sul quale è stato avviato un ragionamento è quello delle Cinque Terre Card: utilizzare lo strumento della prenotazione permetterebbe al Parco di verificare in tempo reale la ‘pressione’ dei turisti sul territorio, e di bloccare l’acquisto al raggiungimento della soglia di guardia. Tuttavia, se per la Cinque terre trekking card – la carta che permette l’accesso ai sentieri – non ci sarebbero problemi, diverso è il discorso per la più gettonata Cinque Terre Treno Ms Card, che offre anche l’accesso ai treni regionali nella tratta delle Cinque terre, alla luce dell’impossibilità di introdurre un sistema di prenotazione anche per l’accesso al trasporto ferroviario, il principale vettore utilizzato dai turisti per raggiungere il Parco e muoversi sul territorio. Trenitalia non ha fatto mai mistero di non essere d’accordo, perché andrebbe a snaturare quello che a tutti gli effetti rientra all’interno del perimetro del trasporto pubblico locale. Così, sul tema ferroviario, l’unica strada praticabile sembra essere quella dell’adeguamento delle stazioni: dopo quella di Monterosso, anche Vernazza e Manarola vedranno in tempi relativamente brevi alcuni interventi di ammodernamento da parte di Rfi. Basterà? Di certo, bisogna fare presto: i dati sulla vendita delle carte multiservizio del Parco in occasione del ponte pasquale – aumentata del 12% rispetto al 2019 e superiore a quelle vendute lo scorso anno – portano a ipotizzare un trend in netto aumento delle presenze già per questa estate.
Matteo Marcello