REDAZIONE LA SPEZIA

Parlamentari chiamati al confronto "Piano da concertare col governo"

Stoccate e proposte per superare lo stallo e recuperare all’uso urbano le aree non utilizzate dalla forza armata

Parlamentari chiamati al confronto  "Piano da concertare col governo"

Parlamentari chiamati al confronto "Piano da concertare col governo"

Nella città in festa per il raduno dei bersaglieri ci sarà chi penserà al suo futuro in rapporto alla Marina Militare. Saranno i parlamentari spezzini – sabato al Sun Space di via Sapri, con inizio alle 9,30 – a confrontarsi sul tema: "Il futuro della base navale e dell’Arsenale". Ieri la presentazione dell’iniziativa costruita, con non poca fatica, da Guido Melley e Roberto Centi del gruppo LeAli alla SpeziaLista Sansa tra soddisfazioni, gratitudine e rammarichi. Le prime sono indotte dalle garanzie di partecipazione date dalle senatrici Raffaella Paita e Stefania Pucciarelli e dagli onorevoli Andrea Orlando e Maria Grazia Frijia: mai successo vederli tutti insieme a dialogare sul tema strategico (nell’occasione saranno stimolati dal moderatore Nicholas Figoli). I rammarichi sono per la mancata partecipazione del sindaco Pierluigi Peracchini (annunciata dall’Ufficio di Gabinetto), per i "timori" del comandante di Marina Nord Pierpaolo Ribuffo a non poterci essere e per la (finora) mancata intesa (per impegni paralleli) sul giorno in cui consentire ai politici dell’opposizione di effettuare un sopralluogo nella base navale per capire la realtà e dedurre.

"Vogliamo lanciare un dibattito necessario da anni e approfondire le contraddizioni di una situazione figlia anche dell’immobilismo del Comune: da una parte il progetto Basi Blu varato nelle segrete stanze della Marina (e mai discusso con la città e le sue istituzioni) e l’abbandono dell’Arsenale tra decadimento strutturale, personale ridotto all’osso mentre ci sono tanti spazi inutilizzati che potrebbero essere fruiti dal territorio, per l’industria, la socialità, il turismo", dice Melley.

"Il tema che vogliamo porre è quello dell’esigenza di un vero piano strategico della Marina Militare: di lungo periodo, capace di traguardare un futuro certo in ordine all’affidamento dei bisogni manutentivi delle navi della flotta: Nuove assunzioni o esternalizzazioni del lavoro?" evidenzia Centi, che intravede nella seconda prospettiva gli scenari del futuro mentre i sindacati premono per il contrario. "Basta saperlo. E ancor prima avere le idee chiare su dove andremo a parare" rilancia Melley secondo il quale La Spezia dovrebbe caratterizzarsi come polo nazionale delle manutenzioni e Taranto come polo logistico della penisola.

Di qui le necessità prospettate: dare gambe ad un tavolo di confronto a livello romano (Governo, Parlamento, Marina Militare, Enti locali), condivisione di un Masterplan di tutte le aree militari spezzine per trovare la quadra in ordine alle rivendicazioni della città. Le idee sono anche in ordine allo strumento operativo. "Dovrebbe essere quello della stipula di un Contratto istituzionale di Sviluppo come è accaduto a Taranto" spiegano Melley e Centi. I ’cugini’ della base meridionale lo hanno ottenuto per aver fatto leva sulle criticità ambientali e sanitarie dovute all’Ilva. Analogie spezzine da coltivare? Buon argomento per il dibattito di sabato mentre LeAliLista Sansa avanza paure in ordine all’attuazione del piano Basi Blu e proposte per l’acquisizione alla città di aree sottoutilizzate dalla Marina o abbandonate dal Demanio. La lista è corposa. Per conoscere gli auspici basta allungare lo sguardo qui sotto: c’è l’elenco dei sogni.

Corrado Ricci