MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

Parte il servizio di strada: "Aiutiamo gli invisibili che vivono ai margini"

Il Comune si è affidato agli esperti della cooperativa sociale Lindbergh . Indicheranno le opportunità per un cambio di prospettive lontano dal disagio.

I giardini di piazza Jurgens di fronte alla stazione ferroviaria di Sarzana

I giardini di piazza Jurgens di fronte alla stazione ferroviaria di Sarzana

L’attenzione si sposta in strada ed è rivolta a quel mondo fatto di anime trasparenti e quasi invisibili. Persone sole, silenziose che sembrano sparire alla luce del sole vivendo a sprazzi ma soltanto in un cono di luce soffusa. Tra disagi e spesso anche violenze. Sta crescendo anche a Sarzana il gruppo di uomini e donne che, per brevità nella descrizione vengono definiti i “senza tetto“, che si portano dietro insieme a pesanti sacchi di stracci chissà quali storie e esperienze di vita. Il Comune di Sarzana ha avviato un progetto di unità di strada curato dagli operatori della cooperativa Lindbergh ai quali spetta il compito di contattare le persone senza fissa dimora costrette a vivere in giacigli di fortuna, sotto portici, edifici abbandonati oppure negli spazi esterni della stazione ferroviaria. Nei giorni scorsi anche a seguito delle segnalazioni delle forze dell’ordine è stata avviata l’opera di dismissione degli alloggi di fortuna che da tempo erano stati realizzati dagli ospiti. Italiani e stranieri, donne e uomini costretti a una convivenza non semplice e tutt’altro che pacifica.

"Il servizio di unità di strada – spiega l’assessore ai servizi sociali Sara Viola – è sempre stata una prerogativa del nostro distretto sociosanitario a favore di tutti i Comuni della Val di Magra. In questa fase particolare e a seguito degli interventi svolti da Prefettura e Questura, che ringraziamo per essersi fatti carico dei problemi della nostra stazione ferroviaria come da impegno nell’ultimo comitato per l’ordine e la sicurezza, abbiamo voluto come Comune di Sarzana potenziare il progetto. L’obiettivo è quello di fornire ogni supporto possibile alle persone che sono state allontanate da quei luoghi, tra cui ci sono alcuni sarzanesi. Speriamo che oggi vogliano accettare gli aiuti già offerti dai nostri servizi sociali in passato e purtroppo rifiutati. Ringraziamo i soggetti e le comunità che, oggi come ieri, hanno dato disponibilità piena all’ospitalità di queste persone". Gli operatori che entreranno in contatto con le persone bisognose le segnaleranno ai rispettivi Comuni di residenza cercando di sensibilizzarli.

"Purtroppo – conclude Sara Viola – per chi osserva dall’esterno è difficile anche soltanto immaginare le difficoltà che anche in passato abbiamo avuto nel convincere le persone a rivolgersi ai servizi sociali oppure a intraprendere percorsi differenti. Oltre al semplice aiuto immediato di un pasto quotidiano oppure vestiti e coperte la loro espressa volontà è sempre stata quella di non accettare altre soluzioni e forme di vita e continuare a trascorrere il loro tempo in condizioni precarie e di disagio".

Massimo Merluzzi