REDAZIONE LA SPEZIA

Partita finita 38-0, la Figc detta le regole: “L’importante è giocare, non il risultato”

Fa discutere il clamoroso esito della partita fra i Pulcini dello Spezia e del Ceparana, sceso in campo con un team di bambine. Nelle norme federali la possibilità di inserire un calciatore in più in caso di sconfitta molto larga. “Ma spesso questo non basta”

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Una partita fra Pulcini (foto d’archivio)

La Spezia, 30 novembre 2024 – Una valanga di gol in una partita fra bambini e bambine. Sta facendo discutere il clamoroso 38-0 emerso in un match del campionato Pulcini fra Spezia e Ceparana (in campo con una squadra di sole bambine), anche se sin dal primo momento fra le due società interessate non c’è stato nessun tipo di problema, ma solo immediati chiarimenti su una situazione comunque anomala. In passato risultato così si sono già verificati in ambito giovanile (con una valanga di polemiche), fra gli adulti invece il record assoluto è quello della partita Australia- Samoa Americane fini 31-0.

Solo la scorsa settimana invece nel campionato di Eccellenza femminile ligure il Carpena ha vinto a Serra Riccò 23-2. In ambito giovanile la domanda è: si può fare qualcosa per evitare situazioni del genere fra bambini e bambine così piccoli? “Il Settore giovanile scolastico della Figc non appartiene alla Lega nazionale dilettanti, ha regolamenti chiari ed è competenza dei vari Comitati regionali – dice Debora Storti, responsabile settore Femminile della Liguria – Quello nazionale è chiaro: in questi campionati è permesso il giocare anche tra squadre maschili e femminili”, come accaduto fra i bimbi dello Spezia e le bambine del Ceparana, uscite dal campo sotto una valanga di gol, quasi uno al minuto.

“I Comitati locali – dice una fonte interna alla Figc regionale – cercano sempre di garantire tornei e campionati in cui il livello sia il più possibile equo. Non sempre è possibile in quanto se partecipano (come loro diritto) squadre professonistiche, che per giusta filosofia fanno selezione dei giocarori fin dai più piccoli, le differenze sono inevitabili”, come si è visto nel match Spezia-Ceparana. “Per questo è stata fatta una divisione dei gironi a fasce (verde, giallo e blu) cercando di equilibrare il più possibile le forze in campo, mettendo insieme squadre grosso modo dello stesso valore, far in modo che i bambini possano giocare allo sport che più piace e non solo in base all’abilità”.

Il regolamento dice anche che in questi campionati da 7 contro 7 con partite di 3 da 15 minuti ciascuno, ad ogni tempo il risultato viene azzerato e si riparte da 0-0: il 38-0 è la mera somma dei gol realizzati nei tre tempi. “Non solo: nel caso che ci sia una differenza di 5 gol, chi sta perdendo può inserire un ottavo giocatore in campo. Ma spesso non basta”. Il Regolamento giovanile scolastico, spiega altre due cose che se applicate, potrebbero aiutare a livellare le partite. “Sono stati fatti studi sull’età degli atleti, quindi parliamo di bambini e bambine di circa 11/12 anni: il primo è il ruolo degli allenatori. Si dovrebbe prediligere quello dei formatori, cioè chi insegna calcio, attraverso il modo di correre e fare attività agonistica, senza cercare ad ogni costo il risultato. Il secondo punto è che a questa età soprattutto nei maschietti, agonismo, corsa e fisicità hanno il sopravvento. Ecco perché il ruolo del formatore, più che di allenatore, diventa fondamentale. Altrimenti proprio per una questione fisica le differenze si accentuano ancor più”.

M.Z.