REDAZIONE LA SPEZIA

Partito democratico, lascia anche Enrico Conti

Dimissioni comunicate con una lettera alla segretaria provinciale. L'avvocato: «Fu un errore rientrare nel Pd, errore a cui oggi, è bene che ponga rimedio».

Pd

La Spezia, 25 luglio 2017 - La prima volta fu nel 2008. Poi il rientro, qualche anno più tardi. Ora il nuovo addio. L’avvocato Enrico Conti chiude col Partito democratico. Lo fa con una lettera di cinque pagine, inviata alla segretaria provinciale del partito, Federica Pecunia.

«Dimissioni irrevocabili» si legge nella missiva di Conti, membro del direttivo provinciale, che sottolinea come «l'ultimo insulto di cui sono stato oggetto è stata la classica goccia che ha fatto traboccare un vaso, in verità, già colmo. Non capisco come gli errori del recente passato non abbiano insegnato alcunché, come sia possibile che si perpetuino gli stessi schemi perdenti quasi si fosse afflitti da una sorta di alzheimer collettivo che non fa ricordare neppure la storia più recente». Nella missiva c’è spazio alle vicissitudini che hanno caratterizzato il partito negli ultimi mesi: «Il Pd non può andare da solo deve allearsi per vincere...ma siccome questa cosa l'hanno capita anche i bambini mi domando il perché del tenere lo stesso perdente schema. O è in atto una azione di autodistruzione del Pd, situazione prevista nella moderna psicanalisi specie se conseguenziale a pigrizia nell'affrontare le problematiche della collettività, oppure questa classe dirigente deve prendere atto della realtà e operare le conseguenziali scelte».

Conti, in vista delle ultime amministrative che hanno visto la vittoria del centrodestra, aveva sostenuto sin dalle prime battute la candidatura di Maria Cristina Failla, presidente del Tribunale di Massa, «che aveva il pregio di essere autorevole e discontinua, rispetto al passato, anche nel genere. Questa candidatura doveva essere costruita prima del 4 dicembre, invece si è preferito attendere dopo. In extremis è stato individuato un rappresentante socialista che ha mantenuto solo apparentemente unito il partito e che le sue decisioni post elezioni circa la sua collocazione in consiglio comunale hanno solo scontentato i civici che lo hanno sostenuto». Frecciate agli ex colleghi di partito anche per i temi sollevati e non sostenuti dal Pd, come quello dei migranti: «Ho cercato di trovare una soluzione al problema dei migranti ‘ammassati’ nei Bed&Breakfast in modo poco lusinghiero dal punto di vista umano e che , sul piano della sicurezza, risultano del tutto fuori controllo. Queste mozioni proposte quando i temi della campagna elettorale non erano ancora partiti avrebbero aiutato a risolvere i problemi perché avevamo la guida della pubblica amministrazione». Nel mirino di Conti anche la situazione di Sarzana: «Non ho condiviso il trattamento umano riservato al collega Paolo Mione, nel merito della vicenda sono stati disegnati, con quel modo di agire, i tratti politici del candidato alternativo del Pd di Sarzana che si contrapporrà con vigore e grandi motivazioni il prossimo anno alle elezioni amministrative – scrive l’avvocato –. Eppure dalla Spezia è arrivato chiaro il messaggio».

Poi la chiosa, quasi una sentenza: «Fu un errore rientrare nel Pd, errore a cui oggi, è bene che ponga rimedio. Sapevo che non ci saremmo affermati in queste elezioni però sono rimasto con voi ad affondare, in senso politico ovviamente; ho avuto modo di constatare che molti dirigenti provinciali sono ilari, divertiti e sempre alla caccia di un nemico».