REDAZIONE LA SPEZIA

Peracchini: "Impossibile creare uno stato di polizia"

Il saluto agli studenti e l’invito ai cittadini al rispetto delle regole

Prima gli auguri alle migliaia di studenti spezzini al ritorno in classe in ritardo di 14 giorni, poi la soddisfazione per i "riscontri positivi" del primo giorno di scuola. Con un invito sempre al rispetto delle regole. Il sindaco Pierluigi Peracchini ha mandato il suo "personale augurio di buon primo giorno a tutti gli studenti e le famiglie che hanno fatto numerosi sacrifici per tenere in equilibrio la vita domestica e quella lavorativa e a tutti gli insegnanti e i dirigenti scolastici che non hanno mai mancato un giorno di servizio con la didattica a distanza". E a chi lè preoccupato della ripartenza della scuola vorrei rispondere che come con grande senso di responsabilità, e dispiacere, è stato doveroso rimandare la didattica in presenza alla Spezia, con la stessa serietà è stato valutato che oggi ci sono tutte le condizioni per la ripartenza in presenza". A fine mattinata il sindaco poi ha tracciato un bilancio dell’atteso primo giorno di scuola. "I riscontri sono stati essenzialmente positivi, ma deve essere chiaro che il sindaco ha giurisdizione fino all’uscio dell’edificio scolastico, non dentro. Detto questo, massima disponibilità da parte dell’amministrazione di ascoltare e dare una mano a tutti i dirigenti scolastici che ce lo chiederanno: come lo abbiamo fatto per l’adeguamento delle scuole in chiave anti Covid lo faremo anche in questa fase.

La scuola ha delle nuove regole, fra cui la programmazione e lo scaglionamento dell’ingresso e dell’uscita che vanno rispettate ma che, magari, se troppo ravvicinate, possono creare qualche problema. Dobbiamo abituarci a una nuova quotidianità. Nei prossimi giorni attiveremo anche la Protezione Civile con gli altoparlanti per incentivare le persone a seguire le regole. È impensabile immaginare uno stato di polizia in cui ad ogni cittadino corrisponda un poliziotto: ieri la Polizia Municipale, le forze dell’ordine, i volontari erano tutti a servizio attorno alle scuole ma la vera sfida è lavorare sulla coscienza delle persone perché la differenza sta tutta nel comportamenti individuali".