La Spezia, 10 luglio 2022 - L’emergenza idrica preoccupa: La Spezia è al 17esimo posto tra i capoluoghi di provincia italiani per grado di perdite idriche totali sui volumi immessi nella rete. Una perdita che raggiunge addirittura il 53,4%: su un totale di circa 16,87 milioni di metri cubi immessi in rete (498 litri per abitante al giorno, e solo 7,86 vengono erogati per usi autorizzati.
Lo rileva un’analisi dell’Ufficio studi di Confartigianato (su dati Istat), segnalando l’impatto del deficit idrico sulle attività delle microimprese: "buona parte dell’acqua immessa nella rete - commenta il presidente di Confartigianato Liguria Giancarlo Grasso - non arriva ai rubinetti dei cittadini e dei nostri artigiani". In Liguria l’emergenza idrica coinvolge 1.392 micro e piccole imprese artigiane, con 4.745 addetti che operano nei dieci settori manifatturieri con la maggiore intensità di utilizzo dell’acqua.In Italia si tratta di 71 mila imprese artigiane “water intensive” con 287 mila addetti. Tra i settori più idro-esigenti Confartigianato indica quello estrattivo, seguito da tessile, petrolchimico, farmaceutico, gomma, materie plastiche, vetro, ceramica, cemento, carta e prodotti in metallo. Nel Comune di Genova le perdite idriche sono il 32,1%: 64,7 milioni di metri cubi immessi in rete (312 procapite), 43,9 quelli erogati.
A Savona la dispersione idrica si attesta sul 28,2%: si contano 6,48 milioni di metri cubi d’acqua immessa (299 pro capite) e 4,65 milioni effettivamente erogati per uso autorizzato. Il Comune più “virtuoso” della Liguria è Imperia, con “solo” il 24% di perdita idrica sul totale: 5,4 milioni di metri cubi immessi (352 per abitante al giorno), 4,1 milioni quelli erogati per usi autorizzati. Complessivamente, in questi dieci comparti manifatturieri con il più elevato uso di acqua si concentra il 69,3% dei consumi delle imprese di produzione, pari a 12,1 litri di acqua per euro di produzione, per un totale di 118mila aziende che occupano 1 milione e 268 mila addetti.
Confartigianato segnala anche un calo del 39,7% della produzione idroelettrica nei primi cinque mesi del 2022. "Ma anche la dispersione della risorsa idrica - prosegue Grasso - a causa delle cattive condizioni delle infrastrutture con dispersioni molto elevate. Il risultato è che buona parte dell’acqua immessa nella rete nazionale non arriva ai rubinetti dei cittadini e dei nostri artigiani, per i quali è indispensabile anche per la loro attività manifatturiera".
Nel Comune di Genova le perdite idriche sono il 32,1%: 64,7 milioni di metri cubi immessi in rete (312 pro capite), 43,9 quelli erogati. A Savona la dispersione idrica si attesta sul 28,2% e si contano 6,48 milioni di metri cubi d’acqua immessa (299 pro capite) e 4,65 milioni effettivamente erogati per uso autorizzato. Il Comune più “virtuoso” della Liguria è Imperia, con il 24% di perdita idrica sul totale, 5,4 milioni di metri cubi.