Rilanciare il comparto civile della Difesa prima che sia troppo tardi, magari con un programma straordinario di assunzioni che permetta, nel caso della Marina, di individuare nuova forza da lavoro da formare, prima che il vasto e prezioso know how delle lavorazioni di cantiere venga irrimediabilmente disperso. È il messaggio forte lanciato dalle segreterie nazionali di Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Pa nel corso dell’audizione presso la commissione Difesa del Senato. Un grido d’allarme alla luce dei dati diffusi dagli stessi sindacati: al 1° gennaio 2024 il personale civile presente è di soli 12.994 unità, al netto degli ex militari transitati all’impiego civile per motivi di salute e in extra tabella. La base navale della Spezia non fa eccezione, tanto che nei mesi scorsi alcune organizzazioni sindacali avevano ipotizzato la necessità di almeno un migliaio di assunzioni. "I dipendenti civili assicurano lavorazioni tecniche, manutentive, logistiche e amministrative, costituiscono un patrimonio unico di saperi e abilità che non è possibile rinvenire né all’esterno, se non rinunciando al controllo diretto su attività sensibili per la sicurezza del paese e a costi elevati, né all’interno della componente militare – afferma Franco Volpi, segretario provinciale e regionale di Fp Cisl e coordinatore nazionale Cisl per la Difesa –. Vanno benissimo gli investimenti per il progetto Basi Blu e per il nuovo Polo nazionale per la Dimensione subacquea, che mette il nostro territorio in un ruolo di primo piano, ma rimane il nodo insoluto delle assunzioni. Non c’è più tempo da perdere, se il progetto proposto dal ministro Crosetto va avanti, c’è urgenza di reclutare nuovo personale utilizzando forme straordinarie d’assunzione, far entrate persone che possano essere formate all’interno, tenendo conto che oggi c’è ancora un know how interno che puo essere trasferito. Penso anche a Leonardo e Fincantieri, che nella formazione potrebbero assumere un ruolo cardine". Nell’audizione in commissione Difesa, i sindacati hanno chiesto "decreti emergenziali" per far fronte alle assunzioni, "perchè siamo arrivati a un punto di non ritorno" dice Volpi. Nel corso dell’audizione è stato chiesto anche il superamento dell’attuale modello che prevede complessivamente 20mila unità di personale civile. "Il polo spezzino può assumere nuovamente un ruolo centrale nel comparto Difesa, ma senza persone i centri d’eccellenza rischiano di rimanere delle scatole vuote. Ai parlamentari spezzini – rilancia il segretario regionale Cisl Fp – chiedo di giocarci questa scommessa, il ministro Crosetto conosce molto bene la nostra realtà, è il momento di fare squadra e di ottenere risultati per la nostra città. La Spezia può essere la vera risposta ai bisogni del Paese, sopra e sotto il mare".
Matteo Marcello