Un investimento di oltre mezzo miliardo di euro per scongiurare la paralisi di un intero territorio in caso di blocco totale del raccordo che unisce La Spezia e Santo Stefano Magra. È quanto propone lo studio commissionato da Ance e Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale in collaborazione con Confindustria, Provincia e Comune della Spezia, e realizzato da Confindustria Advisory e l’università La Sapienza di Roma con il contributo del professore universitario Simone Lazzini e di Itec Engineering. Tre i progetti su cui poggia la proposta degli Industriali spezzini, tra le quali svetta senza dubbio la ’Superstrada del Golfo’: un collegamento di 4,8 chilometri in grado di unire in pochi minuti le zone industriali della Spezia e di Arcola, con la realizzazione di due gallerie di 2092 e 925 metri e un viadotto di 220 metri, e un costo stimato in 172 milioni di euro. Il secondo riguarda una nuova variante Cisa a Santo Stefano Magra, un tracciato di 4,3 chilometri che include la realizzazione di un viadotto di 550 metri a Corea e sei svincoli di allacciamento con la viabilità esistente, il cui costo di realizzazione è stato stimato in 67 milioni. Sempre a Santo Stefano la terza proposta progettuale, ovvero il bypass del borgo storico, valutato 30 milioni: un nuovo percorso di 1,7 chilometri che prevede anche la ricostruzione del viadotto dell’A15 e l’adeguamento di via Arenelle (per i quali sono stimati altri 2 milioni) che andrebbe a sollevare il borgo dagli immensi disagi legati al traffico. Un investimento complessivo di 540 milioni di euro "necessario per dare futuro al territorio, ai cittadini e alle imprese, e per scongiurare la paralisi in caso di scenari infausti legati al raccordo. La Superstrada del Golfo è strategica a prescindere dalla situazione del raccordo, e siamo contenti che i Comuni abbiano aderito a questa visione di futuro, che supera la logica del campanile e pensa alla nopstra provincia come una Città metropolitana" spiega il direttore di Confindustria, Paolo Faconti.
"Un modello infrastrutturale – spiega Roberto Vallarino, amministratore delegato di Itec Engineering – che in condizioni ordinarie (ovvero in assenza di default totale o parziale del raccordo; ndr) può garantire la decongestione della tratta Santo Stefano di Magra-La Spezia, la diminuzione dei tempi di percorrenza dai comuni periferici, ma anche la possibilità di diversificare i flussi veicolari, separando il traffico pesante da quello leggero. È necessario creare un sistema infrastrutturale resiliente in grado di garantire efficaci alternative in caso di default di una direttrice principale e garantire una maggiore efficienza del sistema in condizioni ordinarie". "Un progetto – rilancia il presidente di Confidustria, Mario Gerini – che non è mera esecuzione teorica ma fornisce risposte alle reali esigenze del territorio. Confindustria vuole contribuire allo sviluppo del territorio nella consapevolezza che le opportunità si potranno cogliere se c’è visione condivisa. La collaborazione tra tutti gli attori coinvolti è la chiave per affrontate questa sfida".