"Più pratica nelle aziende". L’ex studente dà i voti al suo vecchio Campus indicando i punti critici

L’ingegnere Stretti ha iniziato la carriera dopo la triennale all’istituto spezzino "Un percorso formativo che si è rivelato utilissimo ma si può ancora crescere".

"Più pratica nelle aziende". L’ex studente dà i voti al suo vecchio Campus  indicando i punti critici

L’ingresso del centro studi universitari spezzino al centro di importanti progetti di ammodernamento

Il Polo visto da vicino. Nessuno meglio di chi lo ha frequentato e vissuto direttamente può giudicare i servizi e soprattutto le opportunità offerte dal Campus universitario spezzino. Pierpaolo Stretti, ingegnere spezzino di 44 anni, ha conseguito la laurea triennale seguendo i corsi al complesso del Falcomatà.

Un pregio e un difetto?

"Il mio futuro è partito da qui, inevitabile che il giudizio sia positivo. Però si potrebbe fare di più".

In che senso?

"La formazione in aula è importante ma occorre un passo ulteriorie per fare davvero la differenza. La pratica è fondamentale per cui credo che una maggior frequentazione tra aziende e studenti non potrebbe fare che bene".

Una sorta di scuola-lavoro?

"Non proprio così. Però non essendo una realtà della Valle d’Aosta ma con il mare a due passi penso che non dovrebbe essere così difficile instaurare una collaborazione costante con le realtà produttive".

La pratica vale più della grammatica?

"Capita spesso che la realtà sia differente dalla progettazione. Per questo vedere, toccare con mano e rendersi conto delle cose si rivela un grosso vantaggio".

Torniamo alla parentesi da studente. Come è iniziato?

"Dopo il liceo classico Costa mi sono guardato un pò intorno, diciamo che ho un pò tergiversato. Mi sono poi iscritto al corso di laurea in ingegneria nautica e così è iniziato tutto".

Il passaggio successivo alla laurea?

"Il tirocinio in uno studio di progettazione che si occupa a Spezia della realizzazione di parti meccaniche all’interno dello scafo, in particolare di portelloni automatici per yacht di lusso. Diciamo che in questo caso la nautica l’ho conosciuta più di lato che nell’aspetto della navigazione".

Poi ?

"La chiamata in Friuli dove ho lavorato alle paratoie del Canale di Panama. E proprio qui è emerso tutto quello che avevo studiato al Polo Marconi. Mi è sempre stata di facile comprensione la lettura delle tavole di disegno e così ho sfruttato tutto quello che ho imparato all’Università e la didattica mi è tornata utilissima. L’esperienza in Friuli è stata il salto di qualità, sia da punto di vista professionale che umano. E’ importante come dicevo prima il contatto diretto con il cantiere. Perchè trovi l’operaio che ti fa capire che un progetto bellissimo realizzato in studio poi nella realtà necessita di una modifica, oppure lo scopre il capocantiere. Questa è la formazione della quale parlavo, il rapporto diretto tra la scuola e il mondo del lavoro".

Adesso dove lavora?

"Da qualche anno alla Sinergo Service. Sono entrato come dipendente e adesso sono uno dei soci. Siamo una piccola azienda ma con grandi potenzialità. Ci occupiamo di impiantistica delle pompe e lavoriamo per canitieri da Livorno a Genova".

Avete aperto le porte agli stage degli studenti?

"Non direttamente a quelli del Campus universitario ma ai diplomati dell’Its. Siamo una città di mare e il settore nautico per fortuna ancora attira molto. Infatti difficilmente i ragazzi che escono dall’istituto superiore spezzino e non soltanto dal Polo Marconi trovano difficoltà a lavorare. Poi magari cambiano settore ma tra i miei ex compagni di Università e i diplomati non ho mai trovato nessuno in difficoltà".

Massimo Merluzzi