MATTEO MARCELLO
Cronaca

Polo della subacquea, il futuro è qui. La Spezia lancia la sua eccellenza

Inaugurato con i ministri Crosetto e Musumeci. Conferma per l’investimento da un miliardo per l’Arsenale

Il ministro Guido Crosetto alla Spezia con l’ammiraglio Enrico Credendino

La Spezia, 13 dicembre 2023 – In fondo al mare non passano solo gasdotti e cavi di fibra ottica. Ci sono terre rare, metalli ancora più preziosi, e anche il ‘cibo’ destinato a sfamare l’uomo per i prossimi secoli. "Ma conosciamo meglio la superficie di Marte e Giove di quanto non si conoscano i fondali marini. Siamo rimasti a tempi di Jules Verne". Basterebbe questa frase, pronunciata all’inizio della cerimonia dall’ammiraglio Enrico Credendino, capo di Stato maggiore della Marina militare, per sintetizzare la scommessa che il Governo ha voluto lanciare alla Spezia con l’istituzione del Polo nazionale per la dimensione subacquea.

Un contenitore pubblico-privato, con ministeri e Marina a tracciare la rotta, e i principali players di settore come Fincantieri e Leonardo a dare concretezza a una sinergia che vedrà l’apporto di atenei centri di ricerca, start up e piccole e medie imprese. Una rete che il Governo ha per ora incentivato con un investimento di due milioni, ma con la promessa di finanziare, anno dopo anno, quella che da tutti è stata definita "una nuova avventura". "Sia la Difesa sia gli altri ministeri hanno intenzione di investire molto nei prossimi mesi e anni, perché il Polo nazionale della dimensione subacquea è uno dei pilastri sui quali costruire il futuro tecnologico del nostro Paese e il nostro peso in un ambiente rilevante come quello sottomarino" ha ribadito il ministro della Difesa, Guido Crosetto, sottolineando come "le tecnologie marine saranno necessariamente duali, dato che comunicazioni, internet ed energia passano sui fondali. Le terre rare che sfrutteremo in futuro sono sotto il mare e dal mare arriveranno le risorse alimentari per sostenere l’umanità nel futuro". Un Polo di cui si parla da almeno tre anni, ma che nei fatti ha visto l’accelerazione del Governo dopo l’attacco al gasdotto Nord Stream.

“Questa sfida si vince soltanto facendo rete" ha ribadito Nello Musumeci, che presiederà il Comitato interministeriale per le politiche del mare. "Ci accostiamo all’ambiente sottomarino con rispetto – ha aggiunto –. Sui minerali rari si gioca una partita globale e il Piano Mattei è una base su cui aprire un confronto con paesi africani". Fincantieri e Leonardo saranno le braccia operative, legate da una collaborazione messa nero su bianco lo scorso ottobre. "Il nostro ruolo – dice Pierroberto Folgiero, ad del colosso della cantieristica – sarà di incubare e accelerare, utilizzando la nostra capacità finanziaria, per trascinare la filiera e seguire i requisiti della Marina e del mondo civile". Concetti ripresi anche da Lorenzo Mariani, co-direttore generale di Leonardo: "La sfida è portare queste tecnologie a un livello di maturazione tale da avere effetto sull’economia".

E il ministro Crosetto ha anche annunciato un piano di un miliardo per rilanciare l’Arsenale della Marina militare alla Spezia: "Abbiamo l’ambizione di costruire qui l’Arsenale del futuro, l’Arsenale 5.0". La Base navale spezzina è al centro di uno studio di fattibilità commissionato a Fincantieri e Rina, ed è finita nel mirino dei sindacati, che lamentano personale sempre più risicato e strutture fatiscenti. "Non dovrà rappresentare solo un modo per risolvere problemi occupazionali o la prospettiva di rimettere a posto degli edifici – la replica de ministro –. Vogliamo che sia qualcosa che si auto alimenti, che non diventi un costo sociale ma un volano di cultura scientifica. Vogliamo creare un lavoro che non possa essere trovato in altre parti del mondo".