REDAZIONE LA SPEZIA

Il porto del futuro strizza l’occhio all’ambiente

Dieci progetti dell’Autorità portuale tutti legati a innovazioni nel campo dell’energia pulita. Spazio all’uso di elettricità e idrogeno

Il convegno a La Spezia

La Spezia, 27 novembre 2021 - Dalla stazione ferroviaria marittima coperta e in grado di produrre energia dal sole, alla realizzazione di impianti per la raccolta e il trattamento delle emissioni dei camini delle navi; dalla creazione di un impianto di produzione di idrogeno per veicoli, alla realizzazione di una rete elettrica ad alta tensione per potenziare i servizi di cold ironing in tutta l’area portuale. Dieci progetti per un porto a misura di… ambiente. Li ha illustrati, ieri, l’Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale nell’ambito del convegno promosso dal Comune. Sostenibilità ambientale e riduzione degli impatti produttivi – temi da tempo al centro del confronto tra porto e città – sono gli obiettivi cui l’Authority punta per fare breccia nel bando Green Ports lanciato dal ministero per la Transizione Ecologica con i finanziamenti del Pnrr.

Una partita che per i porti della Spezia e di Marina di Carrara può valere almeno 22 milioni (ovvero la quota ‘riservata’ ai progetti dell’ente di via del Molo, che potrebbe essere ritoccata all’insù strada facendo), e in cui crede molto l’autorità guidata da Mario Sommariva, tanto da presentare al ministero dieci progettazioni preliminari per circa 60 milioni. "Ci sono tutte le condizioni affinché queste opere non rimangano solo delle volontà, dobbiamo cogliere le opportunità del Pnrr – sottolinea Davide Vetrala, responsabile del settore pianificazione e progettazione territoriale, sicurezza e ambiente dell’Adsp del Mar ligure orientale – Tutti i progetti presentati a nostro avviso rientrano nei parametri stabiliti dal bando, e puntano alla sostenibilità ambientale dell’attività portuale. Siamo nella fase dell’idea progettuale" il bando chiedeva la presentazione di progetti preliminari, "ma crediamo che questi interventi possano far fare il salto di qualità ai nostri porti sotto il profilo ambientale". 

Diverse le opere avveniristiche che potrebbero cambiare il volto al porto spezzino. In primis, la copertura della nuova stazione marittima interna allo scalo: una progettazione da circa 27 milioni per una struttura coperta di 40mila metri quadrati che prevede non solo funzioni fonoassorbenti ma anche legate alla produzione di energia fotovoltaica. Non meno importante è la realizzazione di impianti per la raccolta e il trattamento delle emissioni dei camini delle navi: un tema attuale è infatti delle emissioni delle navi ormeggiate alla banchina, che il porto vuole risolvere non solo con il cold ironing ma anche con impianti in grado di ‘catturare’ i fumi delle navi in sosta, abbattendo così la dispersione di anidride solforosa e ossidi di azoto. Il costo? Circa 12 milioni. Di poco superiore (13,75 milioni) la stima per la realizzazione di una nuova rete di approvvigionamento e distribuzione dell’energia elettrica in alta tensione, capace di soddisfare un fabbisogno di 80 megawatt, mentre è stimata in 4,9 milioni la realizzazione di impianti per la produzione e l’accumulo di energia elettrica da impianti fotovoltaici installati su fabbricati presenti all’interno del perimetro portuale. Non solo energia dal sole: nei piani dell’ente di via del Molo (che in estate su questi temi ha firmato due protocolli d’intesa con Enel e Snam) c’è anche l’idrogeno, con la creazione nell’area portuale di un impianto di produzione di idrogeno per veicoli: un progetto da 1.985.000 euro e che guarda al futuro, al pari del piano per la sostituzione di gruppi elettrogeni diesel con gruppi a idrogeno (2,6 milioni). 

Tra i progetti presentati dall’ente di via del Molo, spiccano anche la realizzazione di una rete di distribuzione dell’energia elettrica e l’installazione di colonnine di ricarica per autoveicoli e per mezzi operativi elettrici in dotazione agli operatori e ai concessionari delle aree portuali (1,36 milioni), l’efficientamento energetico delle sedi della Spezia e di Carrara (400mila euro), l’efficientamento energetico delle torri faro portuali, con la sostituzione dei proiettori esistenti con altri a tecnologia a Led (costo stimato 2,25 milioni). Infine, il rinnovo del parco mezzi dell’Authority, con l’acquisto di sette auto elettriche e un minivan a idrogeno, per circa 329mila euro. 

Matteo Marcello