"Porto Venere e Palmaria sotto Manarola"

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La proposta, almeno allo stato, appare oggettivamente difficile da praticare, eppure c’è chi la considera un’idea tutt’altro che campata in aria. Massimo Caleo (nella foto), già presidente di Federparchi Liguria e vice presidente della commissione Ambiente del Senato, oggi responsabile nazionale Parchi e aree protette del Pd, è uno di quelli che continua a credere che l’area di Porto Venere e della Palmaria, oggi ricompresa entro i confini del Parco naturale regionale di Porto Venere potrebbe avere una collocazione più consona nel Parco nazionale delle Cinque Terre. "E lo dico – chiarisce Caleo – perché se a suo tempo avessimo avuto più coraggio, visto che si tratta di un’area riconosciuta come patrimonio Unesco, si sarebbero ottenuti risultati più importanti e ci saremmo risparmiati tante polemiche sul progetto Palmaria. Mi rendo conto però visti gli attuali orientamenti politici, il disegno avrebbe molte difficoltà ad andare in porto". Quello che invece Caleo appoggia incondizionatamente è il progetto di un Parco nazionale del fiume Magra, per cui lo scorso dicembre in commissione Ambiente della Camera è stato avviato l’iter con la proposta di legge che ha come prima firmataria Rossella Muroni (Leu), con l’adesione anche di Raffalella Paita, deputata di Italia viva. "Il Magra è il più grande fiume della Liguria – osserva Caleo – e rappresenta un ecosistema dove gli interventi devono essere coordinati e non divisi fra due regioni diverse. Il percorso, certo, non è facile né breve, a meno di non pensare di introdurre la previsione del nuovo assetto nella legge finanziaria. Consiglierei ai promotori di verificare se ci sono i presupposti per procedere".

F.A.