"Prescrizioni congrue per abbattere le liste"

Il neurologo in pensione spinge anche per avere "un organico adeguato in un ospedale dignitoso". .

"Prescrizioni congrue per abbattere le liste"

Domenico Zito, medico in pensione

Ha vissuto la sanità spezzina sulla sua pelle e per decenni, quindi sa "cosa vuol dire occuparsene e quali sono i veri problemi di questo ambito". Ha poi maturato "questa disgraziata – ride – passione per la politica" e attualmente si occupa anche dell’amministrazione cittadina come consigliere comunale; tenendo vivo il focus su quella stessa concretezza che ha riscontrato in Stefano Bandecchi, segretario del partito di Alternativa Popolare con cui oggi è candidato alle regionali a sostegno di Marco Bucci. Domenico Zito, classe ’56, ha prestato servizio come neurologo al Sant’Andrea per ben 35anni: entrato in Asl nell’88, dal 1 agosto 2023 è in pensione ma continua a lavorare come direttore sanitario dell’Rsa psichiatrica di Rocchetta Vara.

Qual è secondo lei uno dei maggiori problemi della sanità, spezzina ma non solo?

"Sicuramente quello delle liste di attesa che per me, che ho vissuto la realtà ospedaliera in tutto e per tutto, va affrontato guardando le cose come stanno: ci sono lunghe attese per certi esami specifici che andrebbero effettuati solo per motivazioni davvero valide e a fronte di una valutazione clinica, perché oggi basta un mal di schiena per sottoporre un paziente a una risonanza magnetica. Vorrei che ci fosse una valutazione più attenta nello stabilire l’urgenza di esami specialistici".

In materia di sanità, di che cosa ha più bisogno la città della Spezia?

"Di un ospedale dignitoso, che viva dell’abnegazione di un personale medico-sanitario in numero sufficiente e non così carente. Ma questa situazione non solo è il prodotto di anni di politiche, a mio avviso, clamorosamente sbagliate ma ha radici a monte. Cioè? Pensiamo al test di medicina: in Francia non c’è numero chiuso ed è prevista la valutazione di ogni singolo studente a fine del primo anno, che determina il prosieguo o no negli studi".

Alma Martina Poggi