La Spezia, 7 settembre 2016 - Ha visto sferrare un improvviso calcio alla cosa che ha più cara al mondo ed è rimasta impietrita. Non poteva certo immaginare che quelle due donne, che passeggiavano con un cane in una tranquilla domenica sera di inizio settembre, potessero usare così tanta ferocia nei confronti del figlio di 10 anni. «Una violenza inaudita e uno spavento capace di farti sfoccare». Usa queste parole S., giovane madre spezzina di due bambini che, domenica poco prima delle 22, durante la consueta passeggiata con i suoi tre cani in piazza Fregosi, ha visto degenerare un innocuo dialogo in ingiustificata violenza. Prima verbale. E, successivamente, fisica.
«Stavo passeggiando con i miei figli e i nostri tre pincher – racconta la donna – quando, all’improvviso, di fronte a noi vediamo due donne, straniere, con un cane al guinzaglio. Per evitare che gli animali abbaiassero e creassero un parapiglia, mi sono spostata con la mia canina femmina e mio figlio ha chiesto gentilmente alle signore di spostarsi dall’altro lato della strada». Una semplice richiesta che, in una manciata di secondi, si è tramutata in un’aggressione. Paroloni, offese, toni della voce alti e un improvviso, quanto inaspettato, faccia a faccia. «Le offese sono diventate sempre più volgari, – prosegue la donna – una delle due signore si è avvicinata a mio figlio e gli ha scaraventato sul volto il bicchiere di birra che teneva in mano».
Un gesto che lascia senza parole il bambino che, di getto, risponde con uno sputo. «In quel momento mi sono sentita sprofondare, – spiega con un filo di voce la madre – ma non ho fatto in tempo ad intervenire che la donna aveva già rifilato un calcio in pieno addome al bambino. L’ ho visto rimanere senza fiato, non si aspettava una reazione così violenta e improvvisa. Un passante fortunatamente ci ha separati, non oso immaginare cosa sarebbe potuto accadere».
Sul posto è arrivata un’ ambulanza del 118 che ha portato il bambino, dolorante, al Pronto Soccorso pediatrico del Sant’Andrea. «Ecografia, lastra e altri accertamenti hanno escluso gravi lesioni ma, – conclude la madre che tiene in mano il referto medico – hanno evidenziato una frattura chiusa di due costole sinistre. Non è tanto il dolore che, inevitabilmente, mi porto dentro e che non auguro di vivere a nessuna madre, quanto lo spavento e il sentirsi soli e in pericolo nella nostra città. Un cittadino che paga regolarmente le tasse e che desidera far crescere i propri figli a Spezia, non può sentirsi così abbandonato. Potenziare i controlli e i presidi delle forze dell’ordine potrebbero essere un buon punto di partenza per provare a vivere la quotidianità con maggior serenità».
Sull'episodio intanto sta indagando la Polizia e il piccolo, che ha riportato una prognosi di 15 giorni e tanta paura, è adesso a casa circondato dall’affetto della sua famiglia e del fratello di 12 anni che ha assistito allo spiacevole evento.