"Prima a entrare nel Varignano"

Di sommozzatori donna, all’interno della polizia di Stato, ce ne sono soltanto due in tutta Italia. La prima a squarciare il velo di questo tabù è stata la sovrintendente Barbara Marinesi. Entrata in polizia nel 1992, Barbara, nel 1994-95 ha superato il difficilissimo concorso che l’ha portata a entrare nel gruppo sommozzatori. La sovraintendente è stata la prima donna a varcare le porte del Comsubin del Varignano, per partecipare al corso da sommozzatore, quando le donne non erano ancora entrate a far parte degli organici militari.

Barbara, ci racconti che esperienza è stata varcare le porte del Varignano e come è stata vissuta da chi ti circondava?

"È stata un’esperienza particolarmente costruttiva, perché i colleghi uomini si misuravano con me e io con un ambiente che era sicuramente una novità su tutto. È stata un’esperienza interessante, perché essendo stata la prima donna in assoluto ad entrare in ambiente militare e a fare un corso di questo genere, nei reparti speciali, sicuramente a loro sono servita per capire dove poter arrivare mentre io mi misuravo con me stessa per capire se sarei stata in grado o meno di riuscire". Un’esperienza tosta. I colleghi uomini al Varignano come hanno vissuto il confronto con te?

"In Marina militare ho avuto pochissimi problemi, perché ho affrontato il corso in maniera serena: se un esercizio mi riusciva bene, altrimenti pazienza. Era molto interessante anche vedere come loro si approcciavano a me. Dicevano sempre ’Ne rimarrà uno solo’, Così, al maschile, io quindi ero già data per spacciata (ride ndr.). Con i miei istruttori ho avuto un rapporto di grandissimo rispetto e stima, perché quando hanno capito che ero lì per mettermi in gioco, rispettando le regole che davano ogni giorno, ho conquistato la loro disponibilità".

Ora nel tuo reparto siete in due...

"Sì, c’è un’altra donna che è entrata quest’anno e che ha affrontato lo stesso percorso che ho affrontato io".