Se l’obiettivo della riforma proposta del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara era quello di dividere le opinioni, sicuramente ha... centrato il segno. Tanti i pareri discordanti sulle novità che interesseranno soprattutto le scuole medie, tra cui l’inserimento opzionale del latino a partire dal secondo anno, la lettura della Bibbia e l’abolizione della geostoria, privilegiando la storia d’Italia, dell’Europa e dell’Occidente. "Il ministro non si è accorto che in realtà è già in atto una riforma, che, pur non essendo stata definita politicamente, ha avuto tante ripercussioni, ossia la digitalizzazione forzata della scuola e la sua industrializzazione" sottolinea Roberto Centi, insegnante, consigliere comunale a Spezia ed ex consigliere regionale. "Tutto quello che serve a far discutere di nuovo del ruolo dell’uomo nella scuola è quindi ben accetto. Aprire il discorso è importante, ma mi sembra che sia stato fatto in maniera retrograda".
Soprattutto sull’ipotesi di rintrodurre il latino alle scuole medie Centi, insegnante di lettere da tantissimi anni al liceo scientifico ’Pacinotti’, ha le idee molto chiare: "Sono sicuramente favorevole perché la ritengo una materia molto formativa, ma preferirei che non ci fosse l’opzionalità. Vorrei che fosse per tutti, in modo da offrire un’educazione linguistica e multilinguistica. Altrimenti bisognerebbe concentrarci nell’insegnarlo bene ai licei, per farlo apprezzare veramente, leggendo testi ed impedendo l’uso dell’intelligenza artificiale. Alle medie sarebbe, invece, più importante curare l’italiano, anche dal punto di vista grammaticale". Maggiore apertura sul piano dell’eliminazione della geostoria, ma con le dovute precisazioni: "La ritengo un’idea positiva – spiega – purché siano rintrodotte dosi robuste di geografia, visto che negli ultimi anni come materia è stata pressoché dimenticata. Il ministro dimostra, però, di non conoscere la storia perché già adesso è fin troppo eurocentrica e italocentrica. Sarebbe più opportuno aumentare il punto di vista degli altri popoli".
Sul potenziamento della memoria Centi si trova d’accordo: "L’esercizio mnemonico è sempre servito per trattenere le informazioni e quindi se lo studio è fatto in modo tale da che arricchire la bellezza ben venga". Qualche suggerimento è doveroso: "L’aspetto più importante sarebbe, però, il reclutamento e la motivazione degli insegnanti che, pur mediamente preparati, a volte non dimostrano sufficiente amore e passione per il proprio lavoro. Servirebbe quindi una riforma per togliere un po’ di burocrazia. Poi avrei preferito che si fosse parlato di riduzione degli alunni nelle classi, di ristrutturazione degli edifici scolastici e dell’aumento del salario. Si è perso però di vista il sapere disinteressato e ogni ministro vuole lasciare traccia di sé".
Ilaria Gallione