Procedura troppo lunga. Arresto non convalidato. Salta l’accusa di rapina

L’uomo era stato fermato dagli agenti dopo la segnalazione di un ragazzo. Ma le operazioni tra intervento e verbale hanno fatto venir meno la flagranza.

Procedura troppo lunga. Arresto non convalidato. Salta l’accusa di rapina

La squadra volante della Questura di Spezia è intervenuta dopo la richiesta di aiuto lanciata da un giovane che ha dichiarato di essere stato rapinato nel centro della città (foto archivio)

Nell’arresto non è stata riscontrata nessuna flagranza e neppure una ’quasi’ immediatezza, ma è stato eseguito alcune ore dopo il fatto denunciato. Quindi il presunto autore della rapina, dopo aver trascorso una notte in carcere, ieri mattina dopo la direttissima in Tribunale a Spezia se ne è tornato a casa a Montemarcello, dove risiede con la mamma. Il giudice Marta Perazzo infatti nella direttissima non ha convalidato l’arresto dello spezzino classe 1997 accusato di essere l’autore di una rapina ai danni di un giovane di 21 anni. Sulla decisione di non convalidare l’operato degli agenti della volante, ha pesato il tempo intercorso tra l’intervento, la successiva identificazione e la stesura del verbale di arresto. Oltre 3 ore sono state ritenute un arco temporale troppo ampio per procedere alla convalida e applicare eventuali ristrettezze. Il giovane dunque è stato rimesso in libertà. Il fatto riscostruito ieri mattina in Tribunale a Spezia risale al pomeriggio di venerdì quando un giovane ventenne a passeggio con il suo cane al guinzaglio ha avuto uno spiacevole incontro in via Castelfidardo angolo via Napoli con un uomo. Ne è nato un confronto acceso, quindi la vittima si è visto strappare dal collo due catenine con alcuni ciondoli per poi essere colpito al volto e allo stomaco da alcuni pugni.

Il giovane ha contattato la Questura e sul posto sono arrivati gli operatori della volante che una volta ascoltato il rapinato hanno ottenuto indicazioni sull’aggressore, visto in lontananza e raggiunto dagli agenti all’interno di una tabaccheria. Dopo la perquisizione sono spuntate le catenine che l’accusato ha però dichiarato di aver trovato a terra dopo la lite avuta con il giovane per futili motivi, accesa probabilmente da qualche bicchiere di alcol in più. I poliziotti lo hanno arrestato e condotto negli uffici per la stesura del verbale. Il tempo tra la chiamata di aiuto e l’operazione però è stato troppo per garantire la certezza dell’identità dell’autore, come evidenziato dall’avvocato difensore dell’uomo Davide Garbini. Una tesi riconosciuta anche dal giudice Marta Perazzo che ha rimarcato non soltanto l’assenza dell’elemento della flagranza del reato, ma anche di una procedura appesa al filo della ’quasi’ flagranza. Quindi non ha convalidato l’arresto riconsegnando gli atti alla Procura.

Massimo Merluzzi