REDAZIONE LA SPEZIA

Processo ’Assicuropoli 2’, slitta la sentenza

Le udienze davanti al collegio vanno avanti da quattro anni e ieri è stato ascoltato l’ultimo testimone. Il rinvio al 20 gennaio

Slitta ancora la sentenza del processo ’Assicuropoli 2’, che va avanti ormai da quattro anni in seguito all’inchiesta diretta dal pubblico ministero Tiziana Lottini, ora a Lucca, successivamente portata avanti dalla collega Rossella Soffio e condotta dalla guardia di finanza della Spezia. Dopo la pausa dovuta al lockdown e la ’movimentata’ udienza del luglio scorso, con un testimone citato per omonimia e alcuni fascicoli che non si trovano più, ieri davanti al collegio presieduto da Gianfranco Petralia con giudici a latere Marinella Acerbi e Stefania Letizia è stato ascoltato l’ultimo testimone di un lunga serie, addirittura una sessantina.

Per la procura, dal dal 2007 al 2011 alla Spezia sarebbe esistita una associazione finalizzata a frodare le assicurazioni producendo atti falsi per rappresentare incidenti stradali mai avvenuti o, se avvenuti, riportando indicazioni gonfiate in ordine alle lesioni subite dai protagonisti o nomi di persone estranee al sinistro e ignare di essere state coinvolte nell’impalcatura documentale tesa a fare cassa.

Devono rispondere del reato l’avvocato spezzino Marco Alessi, ritenuto il promotore dell’associazione difeso dagli avvocati Andrea Giorgi (ieri assente) e Iacopo Memo; il medico spezzino Giovan Giuseppe Lupi, ritenuto il fornitore dei certificati medici falsi per le pratiche di risarcimento difeso dagli avvocati Luigi Fornaciari Chittoni e Cesare Alieti Bruzzi; Antonio Fortunato e Sabrina Bonati, spezzini, rispettivamente titolare e segretaria della carrozzeria GF Car da cui sarebbe passato il reperimento dei clienti, la predisposizione di moduli Cid con l’indicazione di incidenti mai avvenuti o gonfianti (il primo è difeso dall’avvocato Manuela Bacci, la seconda da Matteo Vicini.

E’ già uscito di scena Mariano Varese, fisiatra carrarese che avrebbe predisposto false perizie e false ricevute di pagamento di prestazioni professionali, difeso dall’avvocato Andrea Vesco, che ha patteggiato un anno con la sospensione condizionale della pena.

Ieri in aula è stata sentita una praticante dell’avvocato Alessi, la cui difesa ha chiesto nuovamente, come già era accaduto nell’udienza di luglio, che fine abbiano fatto alcuni fascicoli: E non sarebbero pochi quelli smarriti. Con alcuni reati che risulterebbero già prescritti, il 20 dicembre 2021 ci sarà la discussione e poi la sentenza. Covid permettendo.

Massimo Benedetti