
Pronto soccorso senza medici Per coprire i turni notturni l’Asl si rivolge ai privati
"Liste di attesa infinite? Soldi ai privati. Pronto soccorso intasato? Soldi ai privati. In Asl 5, quello che serve, sono nuove assunzioni". Così il segretario generale della Cgil Luca Comiti ha commentato la decisione adottata con delibera datata 13 luglio e sottoscritta dal direttore generale di Asl 5 Paolo Cavagnaro di procedere all’esternalizzazione - tramite affidamento diretto -del servizio di guardia medica attiva nel pronto soccorso del nosocomio spezzino alla Pediacoop. Una turnazione aggiuntiva quella che per il periodo estivo può essere quantificata in un plus di 12 unità e che nel periodo invernale si abbasserà a 78. Una decisione in extremis che, come si evince dall’atto visionabile all’albo pretorio di Asl 5, è nata per sopperire "all’attuale deficit di organico in forza al pronto soccorso per cui non vi è alcuna prospettiva di integrazione nei prossimi mesi" e, insieme, per la necessità di dover garantire alla cittadinanza la copertura del servizio notturno. "Invece che programmare un pacchetto di assunzioni straordinarie come chiediamo da anni - ha proseguito Comiti - Asl5 per ovviare carenze strutturali e mancanze di personale si affida ai privati. Nel caso del Pronto soccorso pagando addirittura i medici 100 euro l’ora. Fermiamo questo sistema perverso e procediamo invece con assunzioni stabili e stipendi dignitosi per tutto il personale".
Nel dettaglio, per le turnazioni aggiuntive dei medici di guardia al Ps spezzino che sino al maggio 2024 sono state affidate alla Pediacoop, l’azienda sanitaria prevede una spesa di 139 mila euro (ripartiti in 75 mila euro per il 2023 e 64 mila euro per il 2024 ). "La scelta di rivolgersi alla Pediacop per coprire i turni notturni del Pronto Soccorso non è riconducibile alla volontà dell’azienda di non assumere medici con contratto a tempo indeterminato - ha chiarito la direzione sanitaria di Asl 5 da noi contattata per avere informazioni a riguardo -ma è motivata soltanto dalla carenza di organico". E per rafforzare la propria tesi la direzione di Asl 5 ha rimarcato come per sopperire al problema nel febbraio 2022 era stato aperto un concorso per reclutare 3 medici specialisti in Medicina d’urgenza. Bando che però, nonostante la riapertura dei termini, è andato deserto. "Una professionista è rientrata in sede, ma visto il permanere del problema abbiamo bandito un nuovo concorso la cui scadenza è fissata per il prossimo 3 agosto". E a sottolineare la scarsa attrattività che i pronti soccorsi rivestono per i professionisti sanitari, è Francesco Falli, presidente provinciale dell’ordine degli infermieri, categoria di certo non esente dalla problematica che affligge il comparto dei medici.
"Quello che sta accadendo a Spezia riguarda già il punto di primo intervento di Levanto, le cui prestazioni vengono assicurate facendo ricorso a medici di strutture private. Il pronto soccorso, in linea generale, è un ambito in cui i medici vanno sempre meno volentieri per una molteplicità di fattori". Il personale che lavora nei Ps è infatti notoriamente quello più a rischio di aggressioni e denunce e, la pressione cui è sottoposto il personale che vi opera è molto elevata. Come se non bastasse l’affluenza che si riversa nei ps, specialmente nei mesi estivi, è molto elevata. "Come Ordine degli infermieri restiamo perplessi e non possiamo che constatare che questo sia il frutto di una cattiva programmazione nazionale – ha proseguito Francesco Falli – Comprendiamo le varie criticità per i medici, ma non mancano problemi anche per gli infermieri. Ma su di noi, mancano totalmente incentivi su turni aggiuntivi".
Elena Sacchelli