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Pronto soccorso sovraffollato. La Cgil presenta un esposto

Dopo le segnalazioni e le proteste cadute nel vuoto, sulla sanità la Cgil passa all’attacco. Ieri, il sindacato, di concerto...

Dopo le segnalazioni e le proteste cadute nel vuoto, sulla sanità la Cgil passa all’attacco. Ieri, il sindacato, di concerto con le categorie dello Spi e della Funzione pubblica, attraverso il suo segretario generale Luca Comiti, ha depositato un esposto alla Prefettura per denunciare la situazione critica di sovraffollamento del Pronto soccorso cittadino, a tutela dei lavoratori e dei cittadini. "La situazione del Pronto soccorso della Spezia è diventata insostenibile: pazienti costretti ad attese interminabili, personale sanitario sottoposto a carichi di lavoro inaccettabili e che nonostante questo compie il suo dovere con abnegazione, e condizioni che mettono a rischio la sicurezza e la dignità delle persone. Questa emergenza non può più essere ignorata" dice Comiti. Con l’esposto, la Cgil chiede anche l’attivazione di un tavolo emergenziale tra autorità e rappresentanti dei cittadini e dei lavoratori. "È inaccettabile – aggiunge Co miti – che lavoratrici, lavoratori, cittadini e cittadine subiscano le conseguenze di una gestione inadeguata del sistema sanitario". Nell’esposto di quattro pagine la Cgil evidenzia che "la situazione del pronto soccorso è giunta ad un punto di non ritorno. Da tempo le denunce delle disfunzioni si ripetono. Da anni si rinvia l’ipotesi di una ricollocazione o di una ristrutturazione a fronte della chimera del nuovo ospedale: è possibile pensare di stazionare per un così lungo periodo in una situazione di tale degrado?". E poi: "Quando le ambulanze raggiungono il pronto soccorso e trasbordano le persone, restano bloccate per ore perché le barelle delle associazioni vengono utilizzate per le operazioni emergenziali, non essendocene a sufficienza aziendali. In questo modo si creano diversi problemi per il trasporto sanitario. La crisi del pronto soccorso ha peggiorato le condizioni in cui operano medici, infermieri e oss; allo stesso tempo, è diminuita la percezione di un’adeguata qualità di servizio e cura ai pazienti, un disagio avvertito tanto dagli operatori quanto dai cittadini".

Matteo Marcello