Prorogata fino al 28 febbraio la mostra “Sauro Cavallini, l’opera di un internato”, inagurata a Sarzana il 27 gennaio scorso, giorno della Memoria, per commemorare le vittime dell’Olocauso.
“Prigioniero” e “Maternità”, le due opere del grande artista italiano attualmente presenti nella sala consiliare di Palazzo Roderio, saranno dunque visitabili per tutto il mese di febbraio. La mostra, ideata dal Centro studi Cavallini, è curata da Teo Cavallini e organizzata dall’associazione culturale Sixteen Art and More, con il sostegno del Comune di Sarzana. L’artista fu testimone diretto dell’orrore vissuto nel campo di Gradaro a Mantova dove, nel settembre del 1943, a soli 16 anni venne recluso dalla polizia fascista. La sua opera più nota è probabilmente il Monumento alla Vita, scultura in bronzo di tre metri posta a Strasburgo davanti al Palazzo del Consiglio d’Europa.