
Un’esercitazione dei volontari al polo di protezione civile di Santo Stefano
La provincia si è spaccata sul nuovo progetto di protezione civile. Quello che dovrebbe essere un solido punto di convergenza tenendo conto della finalità del lavoro svolto da centinaia di volontari sta invece diventando motivo di controversia. Da un lato i difensori schierati a tutela del Polo della Protezione Civile attivo da anni a Santo Stefano Magra dall’altro i sostenitori della scelta annunciata da Regione Liguria di trasferirlo una volta realizzata la nuova base operativa a Brugnato. Dopo la lettera firmata dai sindaci e assessori della Val di Magra indirizzata all’assessore regionale Giacomo Raul Giampedrone con la quale si chiede di non procedere nel progetto unita alla netta presa di posizione di associazioni di volontariato è arrivata in risposta l’unità di intenti e condivisione dei Comuni dell’area interna della Val di Vara, Riviera e Cinque Terre. Nel corso della riunione convocata da Regione Liguria, su richiesta delle amministrazioni comunali regionale, sono arrivate parole di sostegno da parte di Spezia, Sarzana, Rocchetta di Vara, Brugnato, Riccò del Golfo, Framura, Deiva Marina, Beverino, Lerici, Porto Venere e Calice al Cornoviglio. Proprio la sindaca Federica Pecunia ha voluto evidenziare la qualità del progetto.
"Siamo convinti che questo progetto vada sostenuto – ha spiegato – perchè rappresenta un salto di qualità per tutto lo spezzino, oggi privo di un polo regionale di Protezione civile. Quello che verrà realizzato a Brugnato sarà il punto di riferimento per tutto il levante ligure, dall’area metropolitana fino a Luni. Non c’è e riteniamo non debba esserci alcun ragionamento campanilistico: l’obiettivo comune è quello di rafforzare la nostra protezione civile, garantendo la presenza dei mezzi della Colonna mobile regionale anche nello spezzino. Il nostro auspicio è di poter andare avanti uniti insieme a tutti i sindaci della provincia: chi ha manifestato preoccupazione per questa soluzione siamo certi saprà cogliere l’aspetto dell’opportunità che rappresenta, per evitare che l’investimento di Regione si sposti nell’area metropolitana genovese". I sindaci della Val di Magra (Ameglia, Arcola, Castelnuovo Magra, Luni, Santo Stefano Magra e Vezzano Ligure) hanno rilanciato sul tema. "Purtroppo dobbiamo registrare che questa decisione calata dall’altro ha provocato una divisione tra i territorio e rischia di coinvolgere il mondo del volontariato che di tutto ha bisogno tranne che di divisioni. La nostra lettera aveva come unico intento quello di rappresentare perplessità di carattere logistico in ordine alla nuova ipotesi di localizzazione della struttura e non erano dettate dalla volontà di creare sterili polemiche politche né tanto meno di contrapporci con altri sindaci".
Massimo Merluzzi