La soluzione a una problematiche che nel corso degli anni è cresciuta, fino a traformarsi in una vera e propria emergenza per il settore del commercio, è decisamente complessa e neppure così alla portata delle singole associazioni. Ma qualcosa si deve fare iniziando a proporre iniziative, idee e soluzioni che consentano alle città e paesi di rianimarsi grazie alle loro caratteristiche e qualità. Un mix tra turismo, storia, tradizione e attività commerciale che Sergio Camaiora, nuovo presidente di Confcommercio ha iniziato a tracciare nel blocco degli appunti. Da qualche giorno è subentrato nel ruolo a Vittorio Graziani del quale è stato vice e collaboratore per tanti anni.
C’è un progetto che le sta particolarmente a cuore?
"La creazione di un percorso museale che unisca le eccellenze. Partendo da Camec, Lia, Museo Navale magari riuscendo a aprire la torre delle Poste per la visita ai mosaici e proseguire alDiocesano di Sarzana e la zona archeologica di Luni. Un viaggio nella storia e cultura che contribuisca a far conoscere i nostri tesori e distribuire i turisti sul territorio".
Un concetto questo che va incontro al boom di affluenze spesso gestito a fatica nelle Cinque Terre?
"Intanto chiariamo che il turismo è una delle voci di reddito spezzino. Però è anche vero che l’eccessiva presenza in alcuni luoghi, compressa in periodi brevi è pesante da gestire. Per cui occorre distriubuire, far girare i visitatori offrendo però qualcosa di attrattivo. In questo caso puntando su arte e bellezza".
Saracinesche abbassate e tante insegne spente. Come se ne esce?
"E’ una crisi nazionale e non è di facile soluzione. Le strade da proporre sono due: la leva fiscale che aiuti chi intende aprire una attività oppure per mantenerla in vita nelle aree soggette a spopolamento. Creare con continuità situazioni attrattive che consentano di vivacizzare il territorio. La grande distribuzione è una realtà alla quale ci si deve abituare ma occorre mettere un freno. Ci sono troppe aperture che inizialmente danno linfa alle assunzioni ma alla distanza creano difficoltà. La torta è unica, la capacità di spesa la medesima per cui il cliente non può andare ovunque".
Perchè soprattutto a Spezia le aperture serali e domenicali non hanno avuto successo?
"La nostra associazione ha invitato alle aperture specialmente in alcuni periodi ma ci sono state adesioni a macchia di leopardo che non aiutano. A Sarzana invece c’è una mentalità differente e maggior disponibilità anche se lo stesso centro storico ha perso molto nel corso del tempo". Il turismo richiama immediatamente anche al fenomeno delle crociere.
Che idea si è fatto dell’appello al dragaggio per evitare probelmi alle navi ?
"Sul tema mi riservo di avere dati certi sull’incidenza in città di turisti e personale di bordo. La pulizia dei fondali, anche se ci sono voci più tranquillizzanti, è sicuramente un nodo da sciogliere perchè comunque torniamo sempre al discorso già fatto. Il turismo serve ma occorre saperlo gestire".
Massimo Merluzzi